Non una parola su Nato e Ue. Nasce la Brancaleone dei "liberali di sinistra"
di Alessandro Pascale
Grandi manovre in corso nel centro-sinistra, in vista della possibilità di nuove elezioni. Si tratta del solito carrozzone con cui queste "associazioni, movimenti, partiti, sindacati nazionali" cercano di rifarsi una verginità politica sfruttando tutte le risorse a disposizione per spacciarsi come il polo progressista.
Un documento fatto di parole vacue e ormai vuote di contenuto, con cui si cerca di mascherare una politica interclassista e nella sostanza filo-padronale. Un documento che non dice una parola sui rapporti con NATO ed UE, che non chiarisce quale sia il modello economico a cui si intende puntare e ripropone fintamente l'ormai stuprato paradigma dell'antifascismo. Lo diciamo noi quel è il loro obiettivo: un capitalismo "etico" e "verde" che non può esistere concretamente nel contesto dell'imperialismo selvaggio che ancora distingue la nostra epoca e che il totalitarismo "liberale" cerca di celare.
Segnalo un fatto importante e grave: è stata inserita senza diritto la firma del PCI, che ha smentito l'appartenenza al carrozzone sul proprio sito nazionale (https://www.ilpartitocomunistaitaliano.it/appello-anpi.../).
Non avevo dubbi invece sul fatto che non vi figurasse la firma del Partito Comunista, che sul tema rimane coerente. Spiace invece vedere (in attesa di eventuali smentite, che per ora non ho visto) che invece ci sia il PRC, che a quanto pare sembra aver trovato il modo per provare a campare politicamente un altro po'.
Mi spiace per i molti compagni validi che ancora militano dentro quel partito. Spero possano prendere consapevolezza che la funzione progressiva di tale soggetto si è esaurita ormai da tempo. Io stesso l'ho capito tardi, ma sempre meglio tardi che mai. Sicuramente questa loro firma semplifica e chiarisce definitivamente il quadro delle possibili relazioni politiche e sociali per costruire un'alternativa al regime capitalistico.