Pepe Escobar - Chi trae beneficio dalla tragedia palestinese

Pepe Escobar - Chi trae beneficio dalla tragedia palestinese

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di Pepe Escobar – Strategic Culture

[Traduzione a cura di: Nora Hoppe]

 

Ormai è assodato chi sta traendo profitto dall'orrenda tragedia della Palestina.

Allo stato attuale, abbiamo 3 vittorie per l'Egemone e 1 vittoria per la sua nazione portaerei in Asia occidentale.

Il primo vincitore è il War Party Inc., un'enorme truffa bilaterale. La richiesta supplementare della Casa Bianca al Congresso di 106 miliardi di dollari per "assistenza" soprattutto all'Ucraina e a Israele è manna dal cielo per i tentacoli armati del MICIMATT ("military-industrial-congressional-intelligence-media-academia-think tank" / il complesso militare-industriale-congressuale-intelligence-mediatico-accademico-pensiero, secondo la leggendaria definizione di Ray McGovern).

La lavanderia a gettoni sarà in piena attività, compresi 61,4 miliardi di dollari per l'Ucraina (più armi e rifornimento delle scorte statunitensi) e 14,3 miliardi di dollari per Israele (soprattutto "sostegno" alla difesa aerea e missilistica).

Il secondo vincitore è il Partito Democratico, che ha progettato l'inevitabile cambio di narrativa rispetto allo spettacolare fallimento del Progetto Ucraina; ma questo rimanderà solo l'imminente umiliazione della NATO nel 2024, che ridurrà l'umiliazione vissuta in Afghanistan allo status di gioco per bambini in un recinto di sabbia.

Il terzo vincitore sta incendiando l'Asia occidentale: la "strategia" dei neocon straussiani psicopatici concepita come risposta all'imminente BRICS 11, e tutto ciò che in termini di integrazione dell'Eurasia è stato avanzato al Belt and Road Forum a Pechino la scorsa settimana (compresi quasi 100 miliardi di dollari in nuovi progetti di infrastrutture/sviluppo).

Poi c'è l'accelerazione vertiginosa del progetto sponsorizzato dai maniaci sionisti genocidi: una Soluzione Finale alla questione palestinese, che mescoli: il raso al suolo di Gaza per creare un esodo forzato verso l'Egitto; la Cisgiordania trasformata in una gabbia; e, all'estremo, una “giudaizzazione di Al-Aqsa” che comprende una distruzione escatologica del terzo luogo più sacro dell'Islam, da sostituire con la ricostruzione del Terzo Tempio ebraico.

 

La "fratellanza aristocratica" entra nella mischia

Tutto è ovviamente interconnesso. Vaste fasce dello Stato Profondo statunitense, in tandem con l'accoppiata "Biden" gestita dai neocon, possono cavalcare la nuova bonanza fianco a fianco con lo Stato Profondo israeliano – con la loro bolla protetta da una massiccia propaganda che demonizza ogni forma di sostegno alle traversie dei palestinesi.

Ma c'è un problema. Questa "alleanza" ha appena perso – forse irrimediabilmente – la stragrande maggioranza del Sud Globale/Maggioranza globale, che è visceralmente palestinese. I palestinesi con un elevato livello di istruzione che vivono a Gaza e che soffrono per tutto l'Indicibile, denunciano ferocemente il ruolo ambiguo di Egitto, Giordania e gli Emirati Arabi Uniti, mentre elogiano Russia, Iran e, tra le nazioni arabe, Qatar, Algeria e Yemen.

Tutto ciò evidenzia una netta continuità dalla fine dell'URSS. Washington si è rifiutata di sciogliere la NATO nel 1990 per proteggere gli immensi profitti dei tentacoli armati del MICIMATT. La logica conseguenza è stata che l'Egemone e la NATO, in qualità di Robocop Globale, hanno ucciso in tandem almeno 4,5 milioni di persone in Asia occidentale, sfollando oltre 40 milioni di persone, poi hanno ucciso, per procura, almeno mezzo milione di persone in Ucraina, sfollandone oltre 10 milioni. E non è finita qui.

In netto contrasto con l'Impero del Caos, della Menzogna e del Saccheggio, il Sud Globale/Maggioranza Globale vede l'emergere di quello che un sofisticato studioso cinese ha deliziosamente descritto come una "fratellanza aristocratica" al centro dell'"attuale nesso della Storia Universale".

Prova schiacciante è fornita dal commento di Vladimir Putin: "Non posso elogiare Xi Jinping perché sarebbe come se io elogiassi me stesso e sarebbe una cosa imbarazzante da fare."

Sì: Putin e Xi – quei "cattivi autocrati" per i liberali totalitari atlantisti – sono amici per la pelle e di fatto anime gemelle. Questo porta il nostro studioso cinese ad approfondire non solo la loro reciproca conoscenza, ma anche i legami sempre più complessi tra quelli che sono probabilmente gli ultimi tre Stati-civiltà Sovrani: Cina, Russia e Iran.

Il nostro studioso cinese dimostra che Putin e Xi "hanno praticamente la stessa lettura della realtà geopolitica", oltre ad essere i leader di due dei tre veri Sovrani", e sono "disposti e capaci di agire correttamente" per fermare la matrice egemone:

"Hanno la comprensione, la visione, gli strumenti di potere, la volontà e in questo momento le circostanze favorevoli che permettono loro di porre limiti precisi e definitivi alle pretese provenienti dall'establishment anglo-sio-americano".

Non c'è quindi da stupirsi che siano temuti, disprezzati e dipinti come "minacce esistenziali" alla "civiltà occidentale".

Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, con gli occhi puntati sulla realpolitik, si permette una valutazione molto più schietta: "Guidato dagli Stati Uniti, il mondo sta costantemente rotolando verso un profondo abisso. Le decisioni prese indicano chiaramente non solo un deterioramento mentale irreversibile, ma anche la perdita dei brandelli di coscienza rimasti. Queste decisioni, sia significative che minori, sono sintomi evidenti di una malattia sociale epidemica."

L'abbuffata seriale di Israele per elevare il concetto di "crimini contro l'umanità" a un livello completamente nuovo rientra nella definizione di "malattia sociale epidemica" – e anche peggio. Tel Aviv ha intrapreso un percorso per cancellare qualsiasi impronta culturale, religiosa e civica nel nord di Gaza, raderla al suolo, espellere i suoi residenti e annetterla. Il tutto pienamente legittimato dall'"ordine internazionale basato sulle regole" e dai suoi squalidi vassalli.

 

Trascinare l'Asia occidentale in guerra

È sempre istruttivo confrontare il sogno israeliano di una Soluzione Finale con i fatti sul campo. Chiamiamo quindi il tenente generale Andrey Gurulev, membro della Commissione della Duma di Stato per la revisione delle spese del bilancio federale per la difesa nazionale, la sicurezza nazionale e l'applicazione della legge, e membro del Comitato della Duma per la difesa.

Ecco i punti chiave di Gurulev:

"I bombardamenti israeliani non hanno alcun effetto militare."

"Le persone armate in Palestina sono nei rifugi, i civili muoiono negli edifici residenziali. Ci siamo già passati in Siria, quando a Damasco, per esempio, si sono seduti in tunnel sotterranei e sono usciti solo quando era necessario. Hamas si è preparato al 100%, non a caso, ha riserve di armi e di cibo. (...) Gli israeliani si mostrano in colonne su carri armati, su veicoli da combattimento di fanteria, cosa aspettano? Aspettano che i droni li sorvolino? Ci siamo passati durante l'operazione militare speciale. I carri armati nelle aree urbane sono praticamente inefficaci."

"Gli americani stanno cercando di trascinare il Medio Oriente in una guerra; a quanto pare, hanno deciso di non stare cerimoniosamente con Israele; in questo caso, il danno per Israele sarebbe inaccettabile."

"Sui due gruppi di portaerei nel Mediterraneo. A bordo di queste navi, secondo i miei calcoli, ci sono circa 750-800 missili Tomahawk, che coprono una discreta quantità del territorio della Federazione Russa (...) Il nostro Presidente ha immediatamente deciso di mettere in servizio di combattimento i Mig-31 con missili Kinzhal. Per qualche motivo, tutti immaginano che un aereo con un Kinzhal voli da qualche parte, che voli lungo il Mar Nero, ma tutto è molto più globale. In primo luogo, si tratta dell'uso di tutti i sistemi di ricognizione collegati in un unico sistema informativo con l'emissione di istruzioni specifiche per i bersagli ai punti di controllo. Se un aereo entra nello spazio aereo del Mar Nero, deve avere un'unità di supporto che lo protegga dagli attacchi aerei nemici, dai sistemi di difesa aerea e da tutto il resto. Si tratta di un insieme di misure globali per dissuadere l'aggressore americano dal pensare di attaccare il territorio della Federazione Russa. Di fronte a noi ci sono due gruppi di portaerei, equipaggiati fino ai denti, in grado di colpire obiettivi sul territorio del nostro Paese, dovremmo stare lì a scaccolarci? Dobbiamo reagire normalmente."

"Se l'intero Medio Oriente viene coinvolto nella guerra, i gruppi di portaerei cercano di colpire il territorio iraniano, allora l'Iran non rimarrà in silenzio, ha pronti gli obiettivi, tutti gli oggetti critici, li attaccherà in modi diversi, nonostante Iron Dome e tutto il resto."

Gli analisti del Pentagono capiranno certamente cosa sta dicendo Gurulev. Non gli psicopatici neocon straussiani, però.

Poiché la “long black cloud is coming down” ["lunga nuvola nera sta scendendo"], per citare Bob Dylan, è illuminante prestare molta attenzione alle voci di grande esperienza.

Passiamo quindi al dottor Mahathir Mohamad: 98 anni (no, non è Kissinger); ha trascorso tutta la sua vita adulta in politica, la maggior parte come Primo Ministro di una nazione molto importante (la Malesia); conosce molto bene tutti i leader mondiali, compresi quelli attuali di Stati Uniti e Israele; e in questa fase avanzata della vita, non teme nulla e non ha nulla da perdere.

Il dottor Mahathir va subito al sodo:

"...Il nocciolo della questione è che tutte le atrocità commesse da Israele sui palestinesi derivano dal sostegno americano a Tel Aviv. Se il governo americano ritirasse il suo sostegno a Israele e interrompesse tutti gli aiuti militari al regime, Israele non avrebbe compiuto impunemente il genocidio e gli omicidi di massa dei palestinesi. Il governo degli Stati Uniti deve confessare e dire la verità. Israele e il suo IDF sono i terroristi. Gli Stati Uniti sostengono palesemente i terroristi. Allora cosa sono gli Stati Uniti?"

Non ha senso chiederlo a coloro che attualmente guidano la politica estera degli Stati Uniti. Riuscirebbero a malapena a contenere la schiuma alla bocca.

 

 

 

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