Perché i media italiani hanno censurato la "Davos asiatica"?

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Perché i media italiani hanno censurato la "Davos asiatica"?


di Maria Morigi

Una notizia pressoché assente dai media occidentali è che il 28-31 marzo 2023 a Boao-Hainan, Cina,  si è tenuta l’annuale Conferenza del Boao Forum for Asia. In compenso l’unica notizia riportata dai media, benché solo dalle testate specializzate in economia e finanza,  è che quest’anno, per la sesta volta, ha guidato la delegazione italiana The European House – Ambrosetti, meglio conosciuto come Forum di Cernobbio, gruppo professionale  attivo  dal 1965 per fornire consulenza e progetti in numerose aree tematiche alle imprese italiane. (Detto per inciso: l’anno scorso European House – Ambrosetti era stato penosamente dissuaso e partecipò quasi di nascosto).

E veniamo ai motivi di tanto silenzio sulle iniziative che vedono l’Asia e la RPC come protagonisti.

Il Boao Forum for Asia (BFA) - modellato sul Forum economico mondiale annuale di Davos, in Svizzera- fu avviato nel 1998 dall’ex presidente delle Filippine, dall’ ex primo ministro dell'Australia e da Morihiro Hosokawa, ex primo ministro del Giappone. Fu formalmente inaugurato nel febbraio 2001. La fondazione del BFA è stata guidata dalla Repubblica Popolare cinese con la partecipazione di 26 stati asiatici e australiani e ha tenuto la sua prima riunione in aprile 2002. La sua sede è Bo’ao, provincia di Hainan, una delle isole (Hainan Dao – Sud del Mare) del Golfo del Tonchino, l’ultima ad essere conquistata dall’Esercito di Liberazione e oggi meta turistica. Il Segretariato del Forum ha sede a Pechino.

Da almeno 20 anni il Forum, che è organizzazione non governativa e senza scopo di lucro, offre una piattaforma di dialogo di fascia alta per governi, imprese, esperti e studiosi per discutere questioni  urgenti, approfondire temi strategici, economici e culturali non solo per l’Asia ma in un panorama mondiale, raccogliendo relatori e partecipanti da tutti i continenti. Annualmente partecipano osservatori e inviati degli Stati occidentali, nonostante i malumori americani, e la cecità europea.

Il tema proposto già nell’aprile 2015 fu: “Asia’s New Future: To-wards a Community of Common Destiny”. Il Presidente Xi Jinping espose i criteri generali: diritti uguali per tutti (ma i paesi più grandi devono assumersi più responsabilità), principio di non interferenza negli affari interni degli altri Stati, sviluppo comune e cooperazione, economia aperta nel mondo. La strategia adottata: Free trade agreement, cioè cooperazione finanziaria, connettività, sicurezza, infrastrutture, smog, salute per “Imparare insieme a migliorare il grado di civilizzazione, dare valore alle differenze” e ancora costruzione di una comunità di destino condiviso. Vennero ribadite le due grandi iniziative delle nuove Vie della Seta (terrestre e marittima), presentate già nel 2013, obiettivo per cui il Presidente cinese chiamò a raccolta tutti i paesi asiatici nello sforzo di infrastrutturazione dei grandi assi logistici. Negli anni successivi sono stati riaffermati principi etici e criteri generali e affrontati importanti altri urgenti temi di sviluppo globale.

 Il 29 marzo, la Conferenza annuale BFA 2023 ha aperto una sessione su “Garantire lo sviluppo e la sicurezza”. Ban Ki-moon, 8° Segretario generale delle Nazioni Unite e Presidente del Forum Boao per l'Asia, è intervenuto col discorso: “Sfide e importanza per raggiungere una pace mondiale duratura e uno sviluppo globale sostenibile. Un appello per il partenariato e la cooperazione globali”.

Riporto in riassunto la parte finale: …. Le lezioni dalla storia sono forti e chiare.A meno che non restiamo uniti e agiamo come un tutto collettivo, non esiste una pace mondiale duratura e uno sviluppo globale sostenibile.… È tempo di rivisitare e rinvigorire la partnership globale e la cooperazione internazionale mentre il mondo va alla deriva nella direzione opposta. Le Nazioni Unite stanno lavorando a un'agenda comune per rilanciare le azioni globali per lo sviluppo, la pace e la sicurezza… In questo paese, la Cina, il presidente Xi Jinping ha annunciato due importanti iniziative, la Global Development Initiative e la Global Security Initiative ( lanciata proprio qui a Boao durante la Conferenza annuale 2022). Queste due iniziative sono ampiamente in linea con la visione globale e olistica delle Nazioni Unite sulla pace e la sicurezza e con l'Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile. L'impegno della Cina per l'approccio multilaterale e il partenariato globale è rassicurante e incoraggiante. Anche il Forum Boao per l'Asia sta contribuendo da parte sua. Siamo principalmente una piattaforma per lo sviluppo, ma apprezziamo profondamente il valore di preservare la pace… Due anni fa è stato lanciato a Changsha, nella provincia di Hunan, un forum globale sullo sviluppo economico e la sicurezza.”Oggi, siamo ancora una volta riuniti qui per continuare quel dialogo. Ancora più importante, agiamo in base a ciò su cui siamo d'accordo e cogliamo l'ultima possibilità per rendere il nostro mondo pacifico, inclusivo e prospero”. 

Il 30 marzo alla Plenaria di apertura del Forum Boao per l'Asia, Discorso principale di HE Li Qiang Premier del Consiglio di Stato della Repubblica popolare cinese: “Seguire la visione di una comunità con un futuro condiviso per l'umanità e portare maggiore certezza alla pace e allo sviluppo nel mondo”

In sintesi i temi principali: La pace è il prerequisito per lo sviluppo. I Cinque Principi della Convivenza Pacifica e lo Spirito di Bandung, sviluppati quasi 70 anni fa, racchiudono la saggezza del popolo asiatico. La Via Asiatica del rispetto reciproco, della costruzione del consenso e dell'adattamento ai livelli di comfort di tutte le parti. Più turbolento è il mondo, tanto più importante è custodire questi beni inestimabili e salvaguardare la pace conquistata a fatica. Dobbiamo sostenere la visione di una sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile, opporci all'uso indiscriminato di sanzioni unilaterali e giurisdizione a braccio lungo, rifiutare di prendere posizione tra blocchi e nuova Guerra Fredda... 

 Dobbiamo perseguire un'attuazione di alta qualità del partenariato economico globale regionale (RCEP), e far avanzare attivamente i negoziati sul nuovo round dell'accordo di libero scambio tra Cina e ASEAN.  Dobbiamo costruire un'economia mondiale aperta, promuovere una cooperazione Belt and Road  liberalizzare e facilitare il commercio e gli investimenti globali, opporci al protezionismo commerciale…

 Il mondo di oggi è un villaggio globale in cui i destini di tutti i paesi sono strettamente intrecciati. Le numerose questioni globali devono essere affrontate attraverso la consultazione di tutti. L'anno scorso, i paesi asiatici hanno ospitato il vertice BRICS, il vertice del G20 e l'incontro dei leader economici dell'APEC, svolgendo un ruolo importante nel migliorare la governance globale. Dobbiamo mantenere l'approccio di ampie consultazioni, contributi congiunti e benefici condivisi, e sostenere il sistema internazionale incentrato sulle Nazioni Unite e l'ordine internazionale basato sul diritto internazionale. Dobbiamo approfondire la cooperazione in materia di cibo, energia, protezione ambientale, prevenzione e soccorso in caso di calamità, risposta al clima e riduzione della povertà, lanciare insieme un forte appello per la pace e lo sviluppo e inviare un segnale a sostegno del multilateralismo.   

 Il presidente Xi Jinping ha proposto la Global Civilization Initiative, fornendo un'importante promozione degli scambi tra le civiltà. L'Asia è una vetrina della diversità culturale in cui civiltà si arricchiscono e si ispirano a vicenda. L’obiettivo per noi è di interazioni culturali, sostenendo inclusività – rispetto - fiducia reciproci, rifiutando lo "scontro di civiltà" e il confronto ideologico

Nel lungo periodo, c'è certezza nelle prospettive di sviluppo della Cina. Il 20° Congresso Nazionale del PCC  ha tracciato un piano per lo sviluppo futuro della Cina chiarendo che entro la metà del secolo il compito del PCC sarà di realizzare l'obiettivo del secondo centenario: costruire un grande paese socialista moderno  e promuovere il ringiovanimento della nazione cinese attraverso il progresso materiale, culturale-etico, l'armonia tra uomo e natura, lo sviluppo pacifico. Non perseguiremo tale modernizzazione attraverso la guerra, la colonizzazione o il saccheggio, ma attraverso la pace e lo sviluppo. Abbiamo la fiducia e la capacità di guidare la gigantesca nave dell'economia cinese contro tutti i venti e le onde e dare un contributo ancora maggiore all'economia globale. 


P.S. E' da oggi acquistabile su tutte le principali piattaforme online il nuovo libro di Maria Morigi (con un saggio introduttivo di Alberto Bradanini): "Islam in Cina" (LAD, 2023)

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