Perché la Colombia è scesa in piazza contro il governo Duque?
La Colombia è tornata in piazza contro il neoliberismo del governo Duque. Il Comitato Nazionale per la sciopero sottolinea che “milioni di colombiani sono scesi in piazza e molti altri, dalle loro case, hanno espresso il loro malcontento per questo malgoverno. Nonostante le avversità, l'apice della pandemia, la stigmatizzazione dello sciopero promosso dal governo e da alcuni media”.
"Esprimiamo il nostro rifiuto alle misure di coprifuoco e chiusura dei trasporti pubblici, adottate da alcune autorità locali volte a prevenire lo sviluppo della protesta", si legge nel comunicato diramato dai manifestanti.
La giornata di protesta è stata segnata da una dura repressione governativa.
I manifestanti hanno denunciato di essere stati colpiti da forte repressione governativa perpetrata da agenti di polizia e dalla Squadra mobile antisommossa (Esmad) in diverse città, “condanniamo tutti gli arresti di diversi manifestanti, l'uso sproporzionato della forza e gli atti che hanno causato feriti a dozzine di persone”.
La consigliera di Medellín, Dora Saldarriaga, ha denunciato sui social l'aggressione subita dagli uomini in divisa del regime colombiano. "La gente era pacifica e l'Esmad è venuta a intimidire e sciogliere la marcia (...) il sindaco ha chiamato gli agenti per dare l'ordine di attaccare la popolazione”, ha denunciato su Twitter.
Anche nella capitale Bogotà i manifestanti hanno subito repressione. Gli agenti dell’Esmad hanno raggiunto Plaza de Bolívar dove con inaudita violenza hanno colpito i manifestanti.
Forti scontri, disordini, e azioni di violenza nella città di Cali. I media hanno riportato diversi feriti e le autorità locali hanno registrato un decesso. Nella città è stato quindi decretato il coprifuoco.
Provate solo a immaginare se fosse accaduto in Venezuela un simile tragico evento. Sarebbe stata l’apertura di tutti i media nostrani. Invece sulla Colombia neoliberista di Duque, paese vassallo USA-NATO e base da dove partono tutti gli attacchi diretti alla Repubblica Bolivariana del Venezuela, è calato il silenzio più totale.
EL PARO CONTINÚA mañana y el 19 de mayo.
— Alirio Uribe Muñoz (@AlirioUribeMuoz) April 29, 2021
Hoy hubo movilización en 500 municipios yen 50 ciudades del mundo!
Presidente @IvanDuque debe dar salidas, que pare la matanza y que se retire la reforma tributaria!@IvanCepedaCast pic.twitter.com/b3MN6VUxKF
I motivi della protesta
Il paese è in subbuglio per la riforma fiscale proposta dal presidente Iván Duque nel contesto di una pomposa ‘Ley de Seguridad Sostenible’ sottoposta all'approvazione del Congresso.
L’accusa a Duque è quella di voler scaricare i costi della crisi sulle classi medie e meno abbienti. La riforma fiscale di Duque vuole "attutire la crisi economica aggravata dalla pandemia", ma le sue soluzioni, secondo l'opposizione, sembrano più un decalogo per peggiorare la situazione.
Il progetto aumenta l'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto IVA sui prodotti che in precedenza avevano un'aliquota inferiore. Allo stesso tempo, elimina la categoria dei prodotti "esenti da IVA", che potrebbe contribuire all'aumento dei prezzi degli alimenti di base.
Uova, pollo, formaggio, riso, pesce, maiale, tra gli altri, potrebbero essere più costosi da questa riforma tributaria che andrebbe ad influire sul paniere alimentare di base dei colombiani.
Extorsión es la Reforma Tributaria. https://t.co/8gA8ILoc3F
— Gustavo Petro (@petrogustavo) April 27, 2021