Portavoce Commissione europea al FT: "Il Recovery Fund è morto"

Portavoce Commissione europea al FT: "Il Recovery Fund è morto"

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di Gilberto Trombetta 

«Il Recovery Fund dell’Unione Europea è morto».
 
Lo ha detto un portavoce della Commissione Europea a Mehreen Khan, corrispondente da Bruxelles del Financial Times.
 



Quindi, ricapitolando: dei 750 fantastiliardi che il Governo aveva annunciato urbi et orbi per settimane, a oggi, se ne sono visti poco meno di 20 miliardi, come ci ha ricordato lo Svimez.
 
I 55 miliardi in più previsti per il decreto aprile non si sono mai visti. Infatti il decreto aprile non esiste. È slittato a maggio. Anche per la scelta del Governo di attendere il permesso dalla UE. Cioè dalla Germania.
 
Intanto il PIL dell’Italia è crollato del 4,7% nel primo trimestre di quest’anno. Ed è solo l’inizio.
 
Nel frattempo si sveglia pure una parte della stampa dominante, quella del pensiero unico, che si accorge che un MES senza condizionalità non è mai esistito.
 
Ma alla luce del rifiuto del Governo di fare da soli (non hanno neanche un piano B, i fenomeni) rimarrà l’unica opzione sul tavolo insieme ai suoi simili (SURE e BEI).
 
Si svegliano puri i Costituzionalisti, quelli "illustri". Finalmente. E richiamano duramente Conte e il Governo che lo appoggia per l'uso improprio dello strumento dei DPCM.  Ma, soprattutto, per aver fatto carta straccia della Costituzione. Cosa che, purtroppo, viene fatta da più di 30 anni.
 
Stamattina alle Camere rappresentanti del Governo hanno parlato di sfruttare questa immensa crisi per «ridisegnare il Paese», per «fare una nuova Costituente».
 
Ricorderei però loro che prima della Costituente ci furono due guerre e una resistenza contro l’invasore straniero. Almeno contro uno degli invasori. Non contro quello che ne prese il posto, purtroppo.
 
Come diceva Flaiano, «la situazione politica in Italia è grave ma non è seria».
 

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