Pratobello 24. Facebook rimuove il mio articolo su l’AntiDiplomatico: censura o coincidenza?

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di Cristiano Sabino


Facebook ha rimosso il post con cui avevo lanciato il mio ultimo articolo, "Contro il toddismo. La rivolta delle matite colorate", pubblicato su L’AntiDiplomatico. Il mio articolo si proponeva di analizzare le strategie con cui le élites disinnescano e riassorbono i movimenti di lotta sociale attraverso un’ "azione molecolare", ovvero un’azione lenta e costante che spezza e riassorbe le istanze di resistenza dei movimenti popolari. In questo articolo ho cercato di applicare le categorie gramsciane al contesto sardo, mostrando come le élites dominti stiano tentando di riprendere il controllo su una fetta di dissenso che è oggettivamente sfuggita di mano.

Le 210.729 firme in sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare Pratobello 24 che utilizza le competenze esclusive dello Statuto Autonomistico Sardo per sbarre la strada alla colonizzazione di stato, multinazionali e banche d'affari, è di fatto un macigno di insubordinazione che delegittima l'ordinaria gestione delle élites sarde, a cui storicamente viene appaltata la subalternità dell'isola, ovviamente sotto la tutela dello stato centrale. 
Nell'articolo mi sono occupato, nello specifico, del carattere insorgente e autonomo del movimento contro la quarta colonizzazione della Sardegna e sulla narrazione basata sulla delegittimazione di queste istanze  (le accuse essere manipolato parzialmemte o integralmente dal gruppo editoriale de L'Unione Sarda mosse da noti intellettuali come Biolchini e Manunchedda). 

Poi ho fatto notare come le élites stiano attualmente passando ad una nuova fase e ho cercato di far luce sul fatto che anche i movimenti apparentemente più rivoluzionari rischiano di essere neutralizzati da personaggi che, pur dichiarandosi oppositori, operano in realtà per integrare queste istanze nel sistema, così come descritto da Antonio Gramsci nei suoi scritti sulla cooptazione ideologica e culturale delle istanze dei subalterni e ho definito "toddismo" questa nuova fase egemonica, dal nome della governatrice Alessandra Todde.

Il mio articolo era di natura completamente compilativa. Non sorprende infatti che qualcuno mi abbia accusato di fare "copia e incolla" o di non dire nulla di nuovo. In un certo senso, queste critiche sono fondate, ma non nel modo in cui potrebbero pensare i miei detrattori. Il mio obiettivo, infatti, non era creare un pensiero nuovo, ma applicare gli strumenti gramsciani alla realtà contemporanea della Sardegna e in genere ad ogni movimento e pensiero divergente. 
È una metodologia consapevole: rileggere Gramsci per capire come le élites attuano oggi quelle stesse strategie che descrisse nel suo tempo.
La capacità delle classi dominanti di assorbire le idee sovversive o di controllo sociale non si limita a un contesto particolare. Questa dinamica può essere osservata in numerosi movimenti di lotta, che siano femministi, pacifisti o altri. Quello che intendevo evidenziare è l'abilità delle élites di adattarsi alle nuove forme di resistenza, cooptandole e indebolendole.

Censura o casualità? Ma allora perché Meta ha deciso di rimuovere il mio articolo? Anche Meta è sensibile alla lotta contro i terribili oligarchi Zuncheddu e Pili capaci di manipolare l'opinione pubblica e fomentare le folle contro la "transizione energetica"?

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