Quando Fubini cerca di riscrivere la storia

6430
Quando Fubini cerca di riscrivere la storia



di Gigi Sartorelli - Contropiano


Che “la storia è scritta dai vincitori” è una massima da non dimenticare, altrimenti si potrebbe finire a pensare che le ricostruzioni storiografiche siano una verità incontrovertibile e non un’interpretazione fatta sulla base delle fonti raccolte, e debitamente citate. Sempre secondo una selezione “soggettiva”, insomma, ma secondo criteri e metodi dichiarati in modo aperto.

Altro conto è, invece, quando la riscrittura di fatti ed eventi è totalmente arbitraria, al punto di presentarsi come un vero e proprio falso storico che fa danno a tutta la collettività. In questo caso, gli interessi politici di breve momento sopravanzano i fatti e diventano un pericolo grave nello sviluppo della coscienza dei cittadini.

Ad esempio, siamo stati costretti a sentire dalla leader di AfD che Hitler era un comunista, quando invece il comunismo era considerato il “principale pericolo”, sia dai nazisti che dalle democrazie liberali. Ma soprattutto dagli “imprenditori”, che hanno sostenuto a turno sia l’uno che le altre. E del resto, l’Unione Europea ha già equiparato nazismo e comunismo. “istituzionalizzando” un falso storico per giustificare l’intangibilità dell’assetto sociale esistente.

Il 19 gennaio Federico Fubini ci ha invece informato che, all’inizio del Novecento, l’Impero Austro-Ungarico “si alleò alla Russia imperialista fino all’innesco della Grande Guerra”. Così dice nell’editoriale del Corriere della Sera intitolato “La nostalgia russa per l’impero austro-ungarico”.

Se volessimo fare una lezione di storia, potremmo dire che è di certo vero che l’occasione scatenante di quella carneficina furono, tra le altre cose, le mire dello Zar e quelle del regnante di Vienna sui Balcani. Ma da parti contrapposte, non certo come “alleati”.

Ma al di là del contrasto tra i due imperi, c’era tutta una serie di alleanze tra le maggiori potenze dell’epoca e un insieme di nodi irrisolti, provenienti dalla fine della “prima globalizzazione” di fine Ottocento e dalla rinnovata competizione imperialista, che esplosero infine con l’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando.

Insomma, non sono stati solo due gli attori – peraltro niente affatto “alleati” – che hanno precipitato il mondo in quel conflitto, ma un sistema che, per risolvere le proprie contraddizioni, conosceva solo la guerra. E che in una corsa senza freni all’essere meglio armati degli altri, alla fine innescò una reazione a catena che nessuno seppe – e volle – fermare.

Ma non si tratta unicamente di un problema storiografico. Se analizziamo il testo pubblicato da Fubini, risalta immediatamente con quale scopo di fondo abbia scritto quella scempiaggine, cioè il sostegno all’attuale propaganda di guerra occidentale.

L’articolo è infatti incentrato su di un’intervista a Nikolai Patrushev apparsa di recente sulla Komsomolskaya Pravda. Il consigliere del Cremlino, nella ricostruzione di Fubini, avrebbe minacciato di cancellare i paesi baltici così come la Moldavia.

A leggere le varie traduzioni delle parole di Patrushev, sembra però che il suo discorso fosse un tantino più sottile, evocando il pericolo per quei paesi nel continuare in una politica guerrafondaia e di discriminazione dei russi. Cosa che, a suo avviso, ha già portato l’Ucraina al collasso.

Non ci interessa difendere il politico russo, che non è per nulla vicino alle posizioni che esprime questo giornale. Qui ci interessa il fatto che poi Fubini focalizzi l’attenzione sull’affermazione per cui la UE abbia “perso il diritto a parlare in nome di Ungheria, Slovacchia, Austria e Romania”.

Per Petrushev, infatti, questi paesi “hanno una posizione equilibrata” nei confronti di Mosca. E “in effetti – scrive Fubini – sono i governi più filorussi oggi o, potenzialmente, in un futuro prossimo”. Ecco qui che cade la maschera dietro l’impegno a riscrivere la storia.

Poiché i paesi citati non si allineano in tutto e per tutto allo scontro con la Russia, o la loro guida politica è contesa, come in Romania, allora nella visione occidentale devono essere potenziali “nemici”. E lo sarebbero quasi per una condizione atavica, “di sangue”, così come i russi sarebbero “violenti per natura”. Sempre secondo la narrazione euroatlantica…

Infatti, quei paesi che preoccupano Fubini un tempo erano parte dell’Impero Austro-Ungarico. Poco importa che le spinte indipendentistiche nazionali siano state tra le cause di fondo della dissoluzione di quella realtà politica: erano parte di un impero, e dunque “propugnavano e propugnano ancora oggi una politica imperialista”. Ovviamente filo-russa…

E siccome – per i media asserviti all’Occidente – gli imperialisti sono sempre “gli altri”, allora la corona austriaca e quella dello Zar dovevano essere per forza alleate anche un secolo fa. Una logica che fa venire i brividi, non solo per la fesseria storica, ma per il modo in cui il passato è disinvoltamente riscritto e ribaltato per pure esigenze di propaganda.

Qualcuno ricordi a Fubini che, teoricamente, l’Italia all’epoca era alleata dell’Austria prima della guerra, ma poi – a guerra iniziata – si schierò con la coalizione opposta, uno dei  cui principali membri era proprio… la Russia.

E che alla fine, a fermare la politica realmente imperialista di Mosca, non furono “le democrazie”, ma la Rivoluzione d’Ottobre.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

L’alba grigia dei popoli europei di Marco Bonsanto L’alba grigia dei popoli europei

L’alba grigia dei popoli europei

Loretta Napoleoni - Come Trump ha spaccato il Canada in due di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Come Trump ha spaccato il Canada in due

Loretta Napoleoni - Come Trump ha spaccato il Canada in due

Un nuovo 8 Settembre? di Giuseppe Masala Un nuovo 8 Settembre?

Un nuovo 8 Settembre?

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano... di Francesco Erspamer  Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Maria Corina Machado, un'antipatria alleata dei “Patrioti” di Geraldina Colotti Maria Corina Machado, un'antipatria alleata dei “Patrioti”

Maria Corina Machado, un'antipatria alleata dei “Patrioti”

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

L’ERA DEI QUISLING L’ERA DEI QUISLING

L’ERA DEI QUISLING

L'Europa tra l'incudine ed il martello di Giuseppe Giannini L'Europa tra l'incudine ed il martello

L'Europa tra l'incudine ed il martello

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

LIBIA: UN MOVENTE TACIUTO E’ UNA BUGIA INTERA di Michelangelo Severgnini LIBIA: UN MOVENTE TACIUTO E’ UNA BUGIA INTERA

LIBIA: UN MOVENTE TACIUTO E’ UNA BUGIA INTERA

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Il presidente Mattarella non ricorda? di Michele Blanco Il presidente Mattarella non ricorda?

Il presidente Mattarella non ricorda?

Il 2025 sarà l’anno della povertà di Giorgio Cremaschi Il 2025 sarà l’anno della povertà

Il 2025 sarà l’anno della povertà

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti