Rossano - due indagati per la somministrazione di vaccini scaduti
Si sono finalmente chiuse le indagini preliminari nel procedimento aperto dalla Procura di Castrovillari su un presunto caso di falsificazione di lotti vaccinali per coprire l’utilizzo di dosi scadute. Il caso era esploso in merito a irregolarità nelle somministrazioni di vaccini anti-Covid nel centro vaccinale di viale Luca De Rosis, nell’area urbana di Rossano, di cui avevamo parlato nel marzo scorso. (lantidiplomatico.it-vaccini scadut a corigliano rossano)
L'inchiesta è partita in seguito alla denuncia del 53enne Giovanni C., peraltro soggetto allergico e iperteso, che, tra i i danni riportati, registra “acufeni insopportabili con ipoacusia neurosensoriale improvvisa da reazione avversa a vaccino Moderna contro il Covid-19, intorpidimento alla mano destra e al dito del piede sinistro, abbassamento della vista e dolori muscolari acuti”.
Falso ideologico e responsabilità colposa per lesioni personali sarebbero le ipotesi di reato intorno alle quali ruota l’indagine, partita dalle accuse lanciate nell’esposto al medico vaccinatore che somministrò il vaccino Moderna al paziente, nonostante la sollecitazione di quest’ultimo a optare per il Pfizer dietro parere del proprio medico curante. L’uomo, già a partire dalla notte seguente aveva cominciato ad accusare i primi forti disturbi pressori. I dolori lo spinsero a farsi visitare prima dal medico curante e poi dal primario del reparto di Cardiologia dell’ospedale di Castrovillari, con successiva segnalazione all’Aifa della reazione avversa subita.
Nell’aprile del 2023 fu inoltrata la richiesta di accesso agli atti che evidenziò come dalla ricevuta rilasciata il giorno della vaccinazione risulti l’inoculazione al paziente di una dose del lotto 216037, mentre agli atti risulterebbe appartenere al lotto “3006323”. Nei giorni successivi ci fu una seconda denuncia da parte di un altro paziente, sempre con forti reazioni avverse, a cui è stato inoculato un vaccino diverso da quello che risulta agli atti.
Alla fine di ottobre con la chiusura delle indagini preliminari il sostituto procuratore Simona Manera ha iscritto nel registro degli indagati due persone e riconosciuta come parte offesa di Giovanni C, assistito dall'avvocato Veronica Sommario, che aveva anche segnalato la vicenda all'Aifa con richiesta di indennizzo per i danni riportati dal paziente.
Alla Procura, adesso, il compito di far luce fino in fondo alla vicenda e delineare eventuali ruoli e responsabilità dei medici di cui il paziente e il suo legale sollecitano, in tal caso, la sospensione dall’attività svolta.
La vicenda ha suscitato grande preoccupazione, soprattutto tra coloro che hanno ricevuto il vaccino negli stessi centri vaccinali e nello stesso periodo di Giovanni C. Il tema, in tutte le sue sfumature, sarà al centro di un incontro pubblico finalizzato a discutere della situazione e sensibilizzare l’opinione pubblica, il prossimo 7 novembre, alle 17.30, al Museo del Presente di Rende, con la partecipazione di esponenti nazionali, comitati e associazioni. L'evento si propone di fare il punto sulla questione, coinvolgendo esperti del settore sanitario e giuridico, oltre a dare voce alle potenziali vittime e alle loro famiglie.
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