Russia e Stati Uniti si incontrano a Istanbul

976
Russia e Stati Uniti si incontrano a Istanbul

Una nuova pagina nei complessi rapporti tra Russia e Stati Uniti è stata scritta questo giovedì a Istanbul, dove le delegazioni dei due Paesi si sono incontrate per discutere questioni diplomatiche relative alle rispettive ambasciate. Questo incontro, il secondo in poco tempo dopo quello tenutosi la scorsa settimana a Riad, in Arabia Saudita, rappresenta un tentativo di avvicinamento tra Mosca e Washington, favorito dalla recente "storica" telefonata tra i presidenti Vladimir Putin e Donald Trump.

Le tensioni tra Russia e Stati Uniti hanno raggiunto livelli critici negli ultimi anni, soprattutto a causa dell'amministrazione dem statunitense che voleva infliggere una sconfitta strategica alla Russia utilizzando la carta Ucraina. Tuttavia, con l'insediamento di Trump alla Casa Bianca, la politica estera statunitense ha subito una svolta significativa, allontanandosi dalla strategia di isolamento di Mosca perseguita dall'amministrazione Biden.

L'incontro di Istanbul, come ha sottolineato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, fa seguito a un'intesa raggiunta durante la telefonata tra Putin e Trump del 12 febbraio e a un precedente incontro diplomatico di alto livello in Arabia Saudita il 18 febbraio. Quest'ultimo, definito "molto positivo" dalla delegazione russa e "un primo passo storico" da quella statunitense, ha segnato l'inizio di un dialogo volto a porre fine al conflitto in Ucraina e a migliorare le relazioni diplomatiche ed economiche tra i due Paesi.
Le questioni in agenda

L'obiettivo principale dell'incontro di Istanbul è stato quello di affrontare i problemi sistemici che hanno ostacolato il lavoro delle ambasciate russe e statunitensi negli ultimi anni. A causa delle reciproche espulsioni di diplomatici, chiusure di uffici e altre restrizioni, le relazioni diplomatiche tra i due Paesi sono state gravemente compromesse. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha accusato l'amministrazione Biden di aver creato "ostacoli artificiali" per l'operato dell'ambasciata russa, a cui Mosca ha risposto con misure simili.

Valentina Matvienko, presidente del Consiglio della Federazione russa, ha espresso fiducia nel raggiungimento di accordi che ripristinino il "lavoro a pieno regime delle nostre missioni diplomatiche". Ha inoltre sottolineato che il ritorno a una "comunicazione civilizzata" è essenziale per superare le tensioni accumulate negli ultimi anni.
Le prospettive future

Sebbene l'incontro di Istanbul non abbia incluso discussioni dirette sull'Ucraina, è stato visto come un test della volontà di entrambe le parti di riparare le relazioni bilaterali. Un portavoce del Dipartimento di Stato americano ha chiarito che l'agenda non includeva questioni politiche o di sicurezza, ma ha aggiunto che la costruttività dei colloqui avrebbe rivelato rapidamente se la Russia fosse disposta a impegnarsi in buona fede.

Donald Trump ha espresso l'intenzione di raggiungere rapidamente un cessate il fuoco in Ucraina, ma Putin ha moderato le aspettative, sottolineando che senza il ripristino della fiducia tra Russia e Stati Uniti, non sarà possibile fare progressi significativi. Intanto, Ucraina e alleati europei guardano con preoccupazione alla possibilità che un accordo tra Washington e Mosca possa marginalizzarli e certificare la loro sconfitta strategica.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

L’alba grigia dei popoli europei di Marco Bonsanto L’alba grigia dei popoli europei

L’alba grigia dei popoli europei

Le conseguenze geopolitiche della "emergenza finanziaria" di Giuseppe Masala Le conseguenze geopolitiche della "emergenza finanziaria"

Le conseguenze geopolitiche della "emergenza finanziaria"

Maria Corina Machado, un'antipatria alleata dei “Patrioti” di Geraldina Colotti Maria Corina Machado, un'antipatria alleata dei “Patrioti”

Maria Corina Machado, un'antipatria alleata dei “Patrioti”

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

L'Europa tra l'incudine ed il martello di Giuseppe Giannini L'Europa tra l'incudine ed il martello

L'Europa tra l'incudine ed il martello

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

LIBIA: UN MOVENTE TACIUTO E’ UNA BUGIA INTERA di Michelangelo Severgnini LIBIA: UN MOVENTE TACIUTO E’ UNA BUGIA INTERA

LIBIA: UN MOVENTE TACIUTO E’ UNA BUGIA INTERA

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

In questo mondo “libero”? di Michele Blanco In questo mondo “libero”?

In questo mondo “libero”?

"Tutti a casa“ di Giorgio Cremaschi "Tutti a casa“

"Tutti a casa“

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti