Se i diritti civili diventano il paravento per oscurare quelli sociali
di Alberto Scotti*
Ai padroni, quelli veri, che disegnano e pianificano le nostre esistenze così come si progetta un nuovo condominio, non frega niente di niente dei cosiddetti diritti civili. Pensiamo a miliardari come Gates e Bezos. Ma cosa vuoi che gli freghi se due omosessuali si sposano o non si sposano o se passa o non passa la legge Zan? A loro interessa che si continui a comprare la loro merce alle loro condizioni e che nessuno si azzardi a chiedere che i lavoratori vengano trattati con giustizia e dignità.
Significa che i diritti civili non sono importanti? No. Significa che ci sono due modi per occuparsene: il primo è usarli come paravento per far sì che non si parli mai dei diritti sociali e il secondo è non disgiungerli mai da questi ultimi. Pertini diceva: lottate per la libertà e per la giustizia sociale, affinché la libertà non si riduca solo a morire di fame.
Chi porta avanti le due battaglie insieme è un compagno. Chi non dice mai una parola sui diritti sociali e blatera di diritti civili con addosso gadget di multinazionali non è né un compagno, né una persona degna né una persona coraggiosa. È un servo dei padroni. Niente altro. Puoi essere un servo dei padroni con la bandierina verde lega o con la bandierina arcobaleno. Comunque servo dei padroni rimani. Espressione vetusta? Ce ne sono altre: paraculo, liberal, radical chic, ipocrita... fate vobis.
*Post Facebook del 2 maggio 2021