SHUGALEY NO, IL TESTIMONE SÌ
Ascoltando l'intervista di Carlson a Putin ho pensato, giusto per un attimo: incredibile, parlano di Libia!!!
No, si parlava di Ucraina.
Che nel 2014 ci sia stato un colpo di Stato in Libia, non lo sa nessuno.
Che nel 2014 le elezioni tenute in Libia siano state rigettate dall'Occidente, non lo sa nessuno.
Che dal 2014 l'Isis abbia cominciato a conquistare ampie parti della Libia, inclusa Bengasi, fino al 2017 quando poi fu sconfitto dall'Esercito Nazionale Libico di Haftar, non lo sa nessuno.
Figurati se ne avessero parlato Carlson e Putin!
O meglio. Putin avrebbe potuto farlo, in Russia nel 2020 fu prodotto un film dal titolo "Shugaley" che ricostruisce ogni verità sulla Libia.
Non c'è stato nemmeno bisogno di censurarlo, perché nessuno l'ha richiesto qui in Italia.
"Sì, ma la Libia non sarà così importante come l'Ucraina!!!".
Per chi, scusate? Per l'Italia la Libia conta più dell'Ucraina.
Conti alla mano.
Da un lato c'è chi tifa per l'agenda esteri degli USA, dall'altro chi tifa per l'agenda esteri della Russia.
Alla nostra agenda non ci pensa nessuno.
L'Italia s'è persa. Non esiste più come concetto, come insieme di interessi, come consapevolezza di sé.
Vedo solo falene che ronzano in direzione del lampione e lì spiaccicarsi.
Amen.
Qui il trailer del film "Shugaley".
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UNA STORIA ANTIDIPLOMATICA
(’73, 2024)
Regia di Michelangelo Severgnini
Prodotto da l’AntiDiplomatico
DISPONIBILE PER I NOSTRI ABBONATI YOUTUBE E SU VIMEO
Una “Costituente della Migrazione”
con le prove che nessuno mai ti mostrerà
L’eco dell’Urlo si è persa nel vento che soffia sul mare, grazie ad un’operazione di censura senza precedenti. Eppure, durante un viaggio a Lampedusa, l’autore chiude il cerchio dopo 5 anni di ricerca, grazie a un documento ufficiale del governo usurpatore di Tripoli, mettendo in fila gli snodi di una storia indicibile, censurata, respinta: di una storia ignominiosa. Anzi meglio, antidiplomatica.
Alla vigilia delle commemorazioni del decennale del naufragio del 3 ottobre 2013, in una notte insonne, si manifesta in tutta la sua lucentezza la trama nascosta, ma non più occultabile, che ha segnato il decennio maledetto 2014-2024.
Fu proprio quella tragedia a rappresentare l’innesco per una narrazione fiabesca che ha nascosto l’occupazione militare della Libia, ottenuta con la soppressione del voto e il sostegno alle milizie, e che ha fatto della pornografia delle conseguenze il fumo per nascondere una vasta occupazione militare finalizzata al saccheggio delle risorse libiche.
Un decennio di barbarie ribattezzata “migrazione” che ha concesso agibilità alle mafie africane perché indisturbate e impunite allestissero un carrozzone infernale, allo scopo di attrarre nella trappola centinaia di migliaia di giovani africani destinati alla schiavitù.