"Siamo discepoli di Cristo o del Pentagono?". Lettera aperta a Papa Francesco di una cittadina ucraina

"Siamo discepoli di Cristo o del Pentagono?". Lettera aperta a Papa Francesco di una cittadina ucraina

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Miriam, nome di fantasia, per ovvi motivi, originaria dell'Ucraina, da anni abita in Italia. Ama profondamenti entrambi paesi, ma questo non gli impedisce di impegnarsi ad amare e rispettare tutti i paesi e tutte le culture.

Ha inviato una sua lettera aperta a Papa Francesco, uno dei pochi ad aver individuato da subito l'abisso che l'occidente stava creando e ad impegnarsi per costruire difficili ponti di pace, a l'AntiDiplomatico e volentieri la ripubblichiamo, pur non condividendo alcuni 

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Buongiorno Papa Francesco,

sono trascorsi duemila anni dai tempi storici di Cristo, molte cose sono cambiate e ci si chiede con angoscia: in che modo siamo cambiati noi? Messa, confessione, comunione - pensiamo di essere a posto con Dio. Diciamo no all’aborto, all’eutanasia, al divorzio, però mandiamo le armi a un paese in conflitto. Vogliamo spegnere il fuoco buttandoci benzina sopra? Quale Dio ci autorizza ad approvare e sostenere l’invio di armi? Quali Dio ci autorizzano ad essere mandanti di morte altrui?

Avremmo potuto mandare farmaci, cibo, accogliere e curare i feriti di guerra. Chi siamo? Siamo discepoli di Cristo o del Pentagono? Vogliamo davvero la pace o la guerra? Abbiamo sentito la nostra Giorgia, parlare di pace giusta. Pace giusta come quella che è stata fatta in Iraq, Libia, Afghanistan? Anche l’esercito ucraino ha partecipato alla “pace giusta” in Iraq. Per favore parli Lei con Giorgia, madre cristiana e cattolica, le chieda: cosa ha fatto il paese Russia al paese Italia di così grave da giustificare il sostegno al Regime Nazista di Kiev? Bastava rispettare gli accordi di Minsk per avere la pace, ma la pace non era prevista dal copione.

Per due terzi del mondo, la parola democrazia è diventata sinonimo di violenza e bugia. Ci chiamano l’Impero dell’ipocrisia e della violenza. Il Re è nudo da molto tempo, ha preso pure il raffreddore, ma noi continuiamo a dire che è ben vestito. È stato promesso alla Russia che la Nato non si sarebbe allargata nemmeno di un centimetro. Di quanti centimetri ci siamo allargati? Siamo permanentemente impegnati a odiare qualcuno. Non ci piaceva Saddam, lo abbiamo ucciso, non ci piaceva Gheddafi, lo abbiamo ucciso. Non ci piace Assad, volevamo ucciderlo, grazie a Dio non ci siamo riusciti. Non ci piacciono i cinesi, i nord coreani. I turchi ci piacciono a giorni alterni. Chiunque non esegue pedissequamente la nostra agenda è il mostro su cui scagliare l’anatema. Per decenni siamo stati istruiti a odiare l’URSS: l’impero del Male, i comunisti mangiano i bambini e così via. Non esiste più l’URSS? Nessun problema esiste la Russia. E in vista della “pace giusta” vogliamo uccidere Putin. Custodiamo lo stesso delirio: smembrare e saccheggiare a nostro piacimento, e per fare questo funziona il solito schema: noi siamo civili e buoni e gli altri sono incivili e cattivi. Putin colpevole di tutti i mali del mondo.

Papa Francesco, secondo lei, come mai ci vantiamo di continuo, e non riusciamo nemmeno per brevi istanti a prendere coscienza della trave nel nostro occhio? Non sarà perché siamo vittime inconsapevoli di una manipolazione continua? Ci ubriachiamo con le belle parole che noi stessi pronunciamo. Il nostro essere cristiani si dimostra con i fatti o con le parole? Così come è necessario rispettarci nelle nostre relazioni individuali, così è necessario rispettarsi nell’ambito della comunità internazionale. Ridono pure i polli, quando parliamo di diritto internazionale. Noi? Siamo i primi a non curarcene! Si potrebbe dire: da che pulpito viene la predica? Si ricorda la Standing Ovation, nel parlamento canadese, per elogiare un nazista ucraino dei vecchi tempi? Come si può definire? La presentazione ufficiale del IV Reich? Cosa c’entra il Vangelo con l’ideologia nazista? Alcune comunità cattoliche sia in Ucraina che in Polonia sono letteralmente inzuppate nell’odio nei confronti della Russia e dei russi. Un odio suscitato e voluto. L’odio è un problema di chi odia, non di chi è odiato. Cosa abbiamo fatto per aiutarli a guarire? Ci siamo abbandonati ai nostri deliri di onnipotenza? Spostiamo i nostri pregiudizi da una parte all’altra, pensando di aver ragione su tutto.

Per favore, Lei fa il Papa, ha un grande potere. Può fare moltissimo. Soprattutto ha l’autorevolezza necessaria per spegnere l’ondata di odio e disprezzo che ci abita.

Ho molti amici ucraini che mi chiedono a chi si riferisce Papa Francesco quando parla di “martoriata Ucraina”? Non so cosa rispondere.

Da una parte c’è il regime di Zelenski, che governa un campo di concentramento, da cui non si può scappare, dove si dà la caccia alle persone per strada. Quando non li ammazzano di botte, li spediscono al fronte. Pure i disabili sono usati come carne da macello. La NATO ordina, Zelenski esegue. Questo “caro ragazzo” viene eletto nel 2019. Erano passati 5 anni da quando il regime di Kiev bombardava il Donbass, uccidendo i propri cittadini, colpevoli di essere russi e considerati subumani. Tutte le minoranze etniche in Ucraina, sono considerate subumane. In questo contesto Zelenski dice di essere ebreo, di parlare russo e di essere cittadino ucraino. In questa definizione sono rispecchiate tutte le varie minoranze e tutti quelli che non abbracciavano il nazismo, cioè il 73% di elettori. In questo modo diabolico sono stati ingannati gli elettori. Chi ha scritto il copione per questo “brillante attore”? Il Pentagono? Viene proprio da dire: caro ragazzo, caro ragazzo, cosa hai combinato? La gente disperata è obbligata a morire, come in un lager di concentramento che si rispetta. La storia si ripete. Mai uguale – uguale a prima, ma facilmente riconoscibile. Gli uni si arricchiscono e gli altri perdono pure la vita. I primi sono carnefici e gli ultimi sono vittime. Si può pensare che Il nostro “amore democratico” fa morire tutto quello che tocca? Si ricorda di quei 600.000 civili uccisi In Iraq? Non abbiamo fatto ancora un mea culpa.

L’Italia è un bellissimo Paese.

Avremmo potuto dichiararci neutrali. Essere un punto di incontro e non di scontro. Avremmo potuto ospitare le Conferenze di Pace. Sventolare le bandiere bianche di chi ama la pace, vuole la pace, costruisce la Pace. Abbiamo scelto di essere complici di un Regime nazista ora come allora. Chi sono i nostri leader? Come mai siamo caduti così in basso e in maniera così ridicola? Ma soprattutto chi siamo noi, se non siamo capaci di individuare dei leader che amino questo paese e i suoi cittadini più della loro stessa vita? Che abbiano il coraggio di amare e rispettare il proprio Paese, che abbiano la voglia di spendersi per il benessere della propria gente. Come mai ci lasciamo affascinare dei vari Barabba di turno? Abbiamo bisogno di pompieri saggi e non di guerrafondai e piromani.

Caro Papa Francesco, prima o poi tutti ci presenteremo davanti a Dio, ma né io né Lei e nessun altro potrà dire di non aver saputo queste cose.

Miriam


  

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