Stellantis Pomigliano. Sciopero Slai Cobas blocca recuperi produttivi
Se Il piano elaborato nel 2008 dall’allora amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne era quello di annichilire ogni forma di protesta operaia, la realtà dei fatti, nell’attuale Stellantis, racconta un’altra storia.
Pur poco seguita dai media, i lavoratori dello stabilimento automobilistico di Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, è in atto una protesta operaia da più di un mese contro le condizioni lavorative insostenibili e le precarie condizioni igieniche.
L’azienda sta solo annunciando i sabati lavorativi, nessuna risposta alle esigenze delle maestranze. Lo Slai cobas non demorde e ad ogni annuncio di recupero produttivo, per i modelli Alfa Romeo Tonale e Fiat Panda, annuncia lo sciopero.
Nello schema che segue, lo Slai informa sui risultati di questi scioperi delle ultime settimane
Fermate tecniche di maggio 2023 (per mancanza di particolari da assemblare o guasto impianti):
Produzione Tonale: 6 maggio ferma per tutto il 1° e 2° turno; 16 maggio ferma per tutto il 2° turno; 23 maggio ferma per tutto il 1° turno e 2° turno;
Produzione Panda: 6 maggio ferma tutto il primo turno; 22 maggio ferma tutto il 2° turno; 23 maggio fermo tutto il 1° e 2° turno;
Dallo Slai Cobas ricordano, tra l’altro, che “per ovviare allo sciopero l'azienda ha concentrato tutti i lavoratori di entrambi i modelli e turni alla sola produzione della Panda (scaricando il recupero della produzione persa della Tonale) e solo al primo turno realizzando così un "recupero produttivo dimezzato".
Inoltre, avvertono: “É evidente che con gli scioperi in atto sarà impossibilitata a recuperare la produzione persa per gli innumerevoli problemi impiantistici e di approvvigionamento. Né come sindacato permetteremo a Stellantis di scaricare ancora le sue ‘magagne produttive’ sui lavoratori.”
Questa è una lotta lunga e difficile, ma i lavoratori del sindacato di base, hanno ribadito un concetto: “Con le buone o con le cattive, riporteremo in fabbrica la Democrazia, a forte tutela dei lavoratori”.