Cittadini cinesi detenuti nel conflitto in Ucraina? La risposta ufficiale di Pechino a Zelensky
In un recente video, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha mostrato un presunto cittadino cinese catturato durante i combattimenti in Ucraina, sostenendo che almeno due individui di nazionalità cinese sarebbero detenuti dalle forze ucraine, e che molti altri starebbero combattendo al fianco della Russia. Le reazioni non si sono fatte attendere. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito le affermazioni “false”, ribadendo che Pechino mantiene una posizione neutrale e che la Cina resta un “partner strategico e amico” della Russia.
Anche il Ministero degli Esteri cinese ha liquidato le accuse come “infondate”, ricordando che il governo di Pechino – al contrario di quanto accade in Occidente - scoraggia sistematicamente la partecipazione dei propri cittadini a conflitti armati all’estero. A gettare ulteriore benzina sul fuoco, un dettaglio emerso in rete: secondo il deputato ucraino Aleksandr Dubinsky, critico di Zelensky, il file del video diffuso sarebbe stato originariamente intitolato “Korean_Soldier_2.mp4”, sollevando dubbi sull'autenticità delle immagini.
Nel frattempo, Kiev continua a denunciare il coinvolgimento di altri attori internazionali al fianco di Mosca, tra cui Iran e Corea del Nord. Tuttavia, secondo molti osservatori, mancano prove concrete a sostegno di queste accuse. Il caso rilancia il dibattito sul coinvolgimento di potenze estere nel conflitto, ma alimenta anche i sospetti su una strategia del regime di Kiev volta a manipolare l’opinione pubblica internazionale con accuse difficili da verificare.
Un tentativo, forse, di coprire difficoltà interne con una narrazione costruita ad arte.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati