Stringere la mano al diavolo

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Stringere la mano al diavolo

 

di David Macillwain*



In quella che dovrebbe essere un’immagine emblematica del “colpo di stato jihadista” a Damasco, la ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock ha stretto la mano ai “Caschi bianchi” (White Helmets) fuori dal carcere di Sidnaya. Fallito invece il tentativo di Baerbock di stringere la mano all’islamista Ahmed al Sharaa, leader de facto della Siria, nel loro incontro lo stesso giorno. Di fronte al quale, la ministra alla fine ha dovuto stringersi le mani da sé.

La scena è stata commentata in tutto il mondo, come simbolo della contraddizione fra la rigida ideologia islamista di al Shaara e il conflittuale femminismo di Baerbook (vedi oltre). Anziché concentrarsi sul significato di questa visita dei due importanti ministri degli esteri europei, e su come il semplice fatto del loro viaggio a Damasco significhi una legittimazione del nuovo governo, non eletto e non rappresentativo, la domanda “Baerbock è stata snobbata?” ha fornito un’utile distrazione ai commentatori dei media. Ci sono state tuttavia questioni legittime sulla sua scelta di un guardaroba in stile cowgirl leggermente intimidatorio, visto il chador nero total black delle donne di Idlib.

Ma possiamo dimenticare la questione, perché è stato l’incontro precedente di Baerbock con i caschi bianchi organizzatori del tour a Sidnaya ad aver dato il tono della sua visita e del coinvolgimento della Germania nella nuova impresa coloniale della Grande Israele. A differenza di Francia, Qatar e Turchia, la Germania aveva avuto una presenza poco importante in Siria dall’inizio della guerra nel 2011, e nessun rapporto apparente con i Caschi bianchi - che sono principalmente una creazione del Regno Unito e fra gli strumenti principali nella loro destabilizzazione e nelle operazioni di regime change in Siria.

Su questo sfondo, la collaborazione evidente di Baerbock con i Caschi bianchi da Oscar è stata abbastanza sorprendente e preoccupante. Vale quindi la pena trascrivere ciò che dice al media tedesco DW.

 

DW:

 "In questo luogo il regime deposto torturato e ucciso migliaia di oppositori. Il carcere è diventato un simbolo delle atrocità commesse durante il regime di Assad."

 

 Annalena Baerbock:

"Sono inimmaginabili gli orrori accaduti in alcuni luoghi. La gente ha attraversato l'inferno qui, vicino alla capitale siriana Damasco. Sono stati uccisi in modi inimmaginabili in un mondo civile. Per questo è importante che io sia qui oggi, insieme al ministro degli esteri francese, e anche a nome dell’Unione europea.

Qui per ringraziare gruppi come i Caschi bianchi, che hanno chiarito per anni che non ci poteva essere normalizzazione con il regime di Assad, costruito sulla barbarie e sulla tortura."

 

DW:

"Baerbock dice che la sua visita indica la possibilità di una nuova relazione tra la Siria e l'Europa”.

 



La Germania è il secondo fornitore di armi allo Stato israeliano. Baerbock parla di “orrori inimmaginabili” a proposito della Siria, quando il “mondo civile” ha visto incubi di barbarie e tortura svolgersi a Gaza negli ultimi quindici mesi, commessi dal cane da caccia scelto dall'Occidente senza alcuna restrizione. Bambini tagliati a pezzi, bruciati vivi. Operatori sanitari spogliati e bendati, trasportati nel retro di camionette fino all’inferno della tortura di Sde Teiman o del carcere di Ofer, poi violentati, affamati e picchiati e trasformati in zombie. Israele ha fatto tutto questo, abilmente assistito e abilitato dai suoi collaboratori occidentali.

 

I crimini dei sionisti hanno superato tutto ciò che abbiamo vissuto in precedenza. anche durante le atrocità e gli abusi di vent’anni di guerra in Iraq, e in Afghanistan, in Libia e in Siria - atrocità messe in atto dalle forze di invasione e dalle loro milizie proxy.

 

I crimini di guerra e le atrocità regolarmente perpetrati dai Caschi bianchi e dai gruppi terroristici ai quali hanno fornito copertura con la loro propaganda dovrebbero essere in cima alla lista, soprattutto se si considera il ruolo massiccio svolto in questa lunga guerra nel suo complesso. Il ruolo dei Caschi bianchi nella campagna occidentale contro la Siria è stato cruciale, compresa la loro partecipazione attiva in alcuni eventi, come il presunto “attacco con il gas sarin” su Khan Shaikoun del 4 aprile 2017, falsa propaganda che portò direttamente a un attacco missilistico sulla Siria ordinato dall’amministrazione Trump.

 

La campagna coordinata per promuovere le false narrazioni dei Caschi Bianchi sulla Siria e il governo di Assad è ben illustrata da questa relazione  https://www.jstor.org/stable/resrep30699.12  redatta dall’Atlantic Council, con l’input di due esperti occidentali di disinformazione, Eliot Higgins ed Elizabeth Tsurkov.  "Breaking Ghouta" inizia con l'illustrazione sottostante, e si concentra sulla presunta disinformazione russa e siriana a proposito degli attacchi chimici di Khan Shaikoun e Douma, vere e proprie false flag.

 





 

Il fatto che il rapporto si focalizzi su Rt come mezzo di propaganda è significativo, dato che il media russo aveva uffici e giornalisti in Siria ed era in grado di raccogliere informazioni di prima mano da testimoni e fonti militari. Uno dei più grandi rapporti di RT https://www.rt.com/news/469722-syria-terrorist-caves-white-helmets/ Adesso è impossible raggiungere il sito smaschera la propaganda dell’Atlantic Council su Khan Shaikoun un anno dopo, quando i militari siriani e russi finalmente liberano la città dalle sue migliaia di occupanti terroristi, e trovano le grotte dove i Caschi Bianchi avevano messo in scena il video dell’attacco “al sarin”, con prove solide della loro presenza.

 

 

Scene dei – cosiddetti - disperati tentativi dei Caschi bianchi di salvare le vittime dell’avvelenamento da gas sarin spruzzandole di acqua sono state mostrate ripetutamente al pubblico occidentale all’epoca e nei mesi successivi, nonostante gli errori che rivelavano la messa in scena. Diversamente da alcune delle precedenti produzioni relative ai “soccorritori della difesa civile” e ai “soccorsi di bambini”, a Khan Shaikoun c’erano vere vittime: bambini recentemente rapiti da villaggi vicini in territorio governativo mostravano chiari segni di avvelenamento da monossido di carbonio. Le guance arrossate e il respiro affannoso dei bambini nelle immagini non rivelavano sintomi di avvelenamento da sarin, che rende le vittime incapace di respirare e rende la loro pelle blu per mancanza di ossigeno. Questi poveri bambini venivano poi spogliati con brutalità e sottoposti a docce da parte dei loro torturatori, che non prendevono alcuna precauzione per proteggersi dal presunto agente nervino altamente tossico.

Un anno e mezzo dopo l’”attacco  al gas sarin”, Rt visita e filma all'interno della rete di grotte da cui i Caschi Bianchi e i loro partner takfiri avevano operato. Il sito era stato costruito su una collina a ovest della città, e l'ingresso della grotta può essere visto in alcuni dei video rilasciati al momento. Il complesso della grotta è stato fatto saltare in aria poco dopo la sua scoperta, per evitare che venisse rioccupato.  

 

 

 Uno dei segni significativi del ritorno della Siria alla pace e alla libertà, e relativa sicurezza dagli attacchi contro i civili nelle aree protette dal governo era stata l’estrazione dei caschi bianchi rimanenti dalla Siria meridionale. In seguito agli appelli per il salvataggio di questi “soccorritori volontari”, in un'operazione congiunta israelo-giordana diverse centinaia di membri del gruppo avevano attraversato il confine in autobus verso le alture del Golan occupate da Israele, prima di essere trasferiti in Giordania, ed essere poi imbarcati su aerei per il Regno Unito e il Canada, accolti come eroi. Ne avevo scritto all’epoca, in uno stile che si adattava al relativo ottimismo in Siria, in "From Green Buses to Green Suits" https://web.archive.org/web/20190502082340mp_/https://ahtribune.com/world/north-africa-south-west-asia/syria-crisis/2384-green-buses.html .

Cinque anni fa non avrei mai immaginato che questi “influencer dei social media” sarebbero tornati, nel cuore della Siria a Damasco e al centro delle operazioni di disinformazione e regime change. Il loro vero ruolo e natura erano stati smascherati, e noti a tutti i governi e le agenzie committenti. Come può persistere una tale frode?

Possiamo dunque tornare alla domanda del titolo e chiederci: quale è il diavolo? Coloro che hanno commesso “crimini indicibili”, come dettagliato da Maxim Grigoriev https://democracyfund.ru/userfiles/THE%20%20WHITE%20HELMETS%20.pdf in interviste con vittime e testimoni ed ex membri dei Caschi bianchi? O chi nel Foreign and Commonwealth Office a Whitehall, Tel Aviv o Langley - o Berlino -  ha creato e finanziato quegli agenti per il regime change e assicurato che i media dessero loro il necessario ampio rilievo?

*FONTE: https://1489.is/shaking-hands-with-the-devil/
TRADUZIONE DI MARINELLA CORREGGIA

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