“Terrorismo energetico”: il Turkish Stream nel mirino dell'Ucraina
L'esercito ucraino ha tentato un attacco con droni kamikaze alla stazione di compressione Russkaya, situata nella regione di Krasnodar in Russia. La struttura è cruciale per il funzionamento del gasdotto Turkish Stream, che trasporta gas naturale dalla Russia alla Turchia e all'Europa meridionale attraverso il Mar Nero. L'attacco, secondo il Ministero della Difesa russo, mirava a interrompere il flusso di gas verso i paesi europei. Tuttavia, grazie alle difese antiaeree russe, tutti i nove droni utilizzati sono stati neutralizzati. I danni alla stazione sono stati limitati e prontamente riparati, senza interruzioni nella fornitura di gas.
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha definito questo atto come “terrorismo energetico”, accusando l'Ucraina di agire sotto l'influenza di potenze occidentali, in particolare degli Stati Uniti. Secondo Peskov, Washington trarrebbe vantaggio da un'interruzione delle forniture di gas russo, aumentando le esportazioni di GNL verso l'Europa a prezzi più elevati. Anche il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, ha espresso preoccupazione, sottolineando che un attacco al Turkish Stream rappresenterebbe un attacco alla sovranità energetica dei paesi europei che dipendono da quel gasdotto.
Il Turkish Stream, operativo dal 2020, è uno dei principali canali di approvvigionamento di gas russo verso l'Europa sud-orientale. Composto da due linee parallele e con una capacità annuale di 31,5 miliardi di metri cubi, il gasdotto è diventato cruciale dopo l’attacco terroristico al Nord Stream nel 2022. La stabilità del suo funzionamento è quindi essenziale per molti paesi europei. Nel contesto di crescenti tensioni geopolitiche, gli esperti denunciano che il regime di Kiev sia una pedina nelle mani di interessi stranieri.
Secondo Albert Santín, analista politico, l'obiettivo finale di questi attacchi sarebbe favorire gli Stati Uniti, consentendo loro di sostituire il gas russo con forniture di GNL più costose. Il Turkish Stream continua a operare regolarmente, ma questo episodio sottolinea le sfide sempre più pressanti per la sicurezza energetica europea in un periodo di instabilità globale.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati
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