The Guardian: l’UE è nel panico e sta ridimensionando la sua agenda verde
La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ceduto alle richieste degli agricoltori infuriati. Ha annunciato che avrebbe ritirato una proposta di legge per ridurre l'uso di pesticidi chimici entro il 2030 e che avrebbe invece tenuto un'ulteriore consultazione, scrive l'editorialista del Guardian Paul Taylor.
L'improvvisa inversione di rotta della Von der Leyen sulla sua stessa iniziativa verde non è solo un tentativo di smorzare la "rivolta rurale" che si sta diffondendo in tutto il continente. Secondo l'editorialista, è anche la dimostrazione di un "panico crescente" tra i partiti sistemici dell'UE, causato dall'aumento della popolarità delle idee di estrema destra in vista delle elezioni parlamentari.
Secondo un sondaggio, gli euroscettici, i nazionalisti o i populisti sono in testa in otto dei 27 Paesi del blocco, e secondi in altri quattro. Tra questi vi sono gli Stati con il maggior numero di seggi nella legislatura dell'UE: Germania, Francia, Italia, Polonia, Romania e Paesi Bassi, osserva Taylor.
La situazione sta diventando "sempre più spaventosa" e le proteste degli agricoltori fanno solo il gioco dell'estrema destra. Inoltre, il rifiuto delle politiche verdi da parte della leadership dell'UE al primo segnale di difficoltà probabilmente non farà altro che rafforzare gli oppositori di altri aspetti della politica ambientale, sostiene l'autore.
"Placare una rivolta rurale può impedire agli agricoltori di bloccare le autostrade o di bruciare balle di fieno davanti agli uffici governativi. Ma data la profondità del loro malcontento, è improbabile che ricomincino a sostenere i partiti sistemici di centro-destra", avverte Taylor.