Totem. Il sublime viaggio dentro voi stessi

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Totem. Il sublime viaggio dentro voi stessi

 

 

di Gianluca Staderini

Ho incontrato TOTEM la prima volta nel 2022 al Crack!, un festival di autoproduzioni che si tiene a Roma e convoglia illustratori, fumettisti, grafici e artisti da mezza Europa.

Quattro giorni intensissimi in cui oltre 500 espositori richiamano a sé visitatori e curiosi da ogni dove.

Vagando per questo intricatissimo labirinto di immagini e colori, sono stato completamente rapito e monopolizzato da un piccolo banchetto. Un tavolino su cui erano ordinatamente adagiati i lavori artistici della ragazza che vi sedeva dietro, nascosta dalle sue stesse opere, quasi a non volersi mostrare.

Mi sono avvicinato e ho cominciato a sfogliare il catalogo con le stampe dei suoi disegni, poi i libri d’autore originali che la ragazza aveva impavidamente consegnato alla libera consultazione dell’orda di visitatori, infine un libro dall’emblematico titolo: TOTEM.

Cercai lo sguardo della ragazza, quasi a volerle chiedere con un’occhiata cosa fosse mai quest’ultimo volume che stringevo tra le mani. Lei era però assorta a disegnare qualcosa sul suo taccuino, illuminata da una flebile lampadina che sembrava isolarla nel suo mondo. Non sembrava interessata a parlar di sé, probabilmente voleva che a farlo fossero solo le sue opere.

Decisi di non disturbarla e di avventurarmi da solo nelle pagine di TOTEM. Sessanta pagine esclusivamente illustrate, prevalentemente in bianco e nero, senza praticamente alcuna parola scritta.

Arrivai all’ultima e lo chiusi. Alzai gli occhi. Provai a capire quanto tempo fosse passato da che avevo iniziato a contemplarlo ma non avevo alcun riferimento spazio-temporale in grado di aiutarmi e, soprattutto, non avevo ancora idea del fatto che TOTEM fosse in grado di distorcere la dimensione spazio-temporale del lettore.

Cercai così nuovamente lo sguardo della ragazza. Stavolta era lei che mi stava guardando, forse per cogliere una reazione sul mio volto che le facesse intendere cosa ne pensassi del suo lavoro.

Ancora con il libro tra le mani, cercando di riconnettermi con la realtà da cui mi ero momentaneamente assentato, le sorrisi. Mi sorrise.

«E’ sublime» le dissi.

«Grazie» rispose lei arrossendo e scivolando ancor di più a ripararsi dietro i suoi lavori.

Lo credevo veramente.

Sublime, secondo il dizionario, è il termine coniato in ambienti neoplatonici tra il I e il II sec. a.C., per definire la proprietà dell’arte di indurre, per le sue connotazioni di mistero e di ineffabilità, a uno stato di estasi.

Estasi, sempre per definizione, è lo stato di isolamento e d’innalzamento mentale dell’individuo assorbito in un’idea unica o un’emozione particolare.

TOTEM è esattamente questo.

Un viaggio dentro sé stessi attraverso le emozioni che quelle illustrazioni sono capaci di scatenare e in cui è impossibile non immergersi. Un viaggio che ha due filoni temporali, come se l’io di ieri incontrasse l’io di domani, facendone scaturire una sorta di duello temporale mentre l’io di adesso, quello del lettore che legge, cerca di collocarsi dall’una o dall’altra parte.

Ora assaporando rimpianti, ora gustando opportunità.

TOTEM non è per tutti. E’ un viaggio complesso. Scava immediatamente in profondità e lo fa senza sconti, mettendoti di fronte a quei totem che, nella vita di ciascuno, sono stati impedimenti insormontabili nella strada delle nostre esistenze. Lo fa con lo sguardo della protagonista che, già alle prime pagine ti fissa in un immobile silenzio, chiedendoti se veramente sei disposto a quel viaggio interiore, se davvero hai voglia di scavare nel nero.

Definire una trama esatta sarebbe un grave torto alla grandezza di TOTEM, poiché ogni viaggio, raccontato dalla prospettiva dei diversi viaggiatori che ne prendono parte, sarà una miriade di storie, dettagli e aneddoti diversi, ciascuno filtrato dalla propria lente, dalla propria vita. Così TOTEM. Un viaggio da fare e di cui custodirne i ricordi, capaci di sorprenderti in ogni illustrazione.

La ragazza rifugiata dentro le sue opere, autrice e illustratrice del libro, si chiama Nora, al secolo Francesca Romana Spuri, di Monterotondo, classe 1995.

Se la guardi negli occhi ritrovi la stessa profondità della protagonista di TOTEM ma ne cogli anche una bellezza e una dolcezza infinite. Ed è forse proprio questo, assieme alla profondità e alla fragilità che racconta, a renderla un’artista capace di suscitare l’estasi.

Abbiamo creduto fosse indispensabile che la forza e la bellezza di TOTEM potesse raggiungere quanti cercano il sublime per indagare sé stessi o anche solo poterne godere.

Sono tempi in cui, sempre più, ci viene imposto di piegarci a uno schema generale, fatto di ritmi insostenibili, di regole e divieti, di vite dedicate ad un’incessante giostra dentro cui correre ad un ritmo che ha sempre meno il sapore d’umano. Riprendersi lo spazio e il tempo, concedendosi la possibilità di fermarsi, di contemplare il bello, d’indagare la profondità, di ricercare sé stessi, è necessario.

Per questo, d’accordo con Nora, come Grafica-X, un gruppo informale che si pone alla ricerca e alla diffusione del bello, abbiamo deciso di creare 500 copie di TOTEM, rigorosamente firmate e numerate dall’autrice.

Abbiamo voluto azzardare, farne il primo libro del nostro gruppo, perché crediamo nel sublime che artisti come Nora sanno donarci. A noi cogliere questa opportunità.

ACQUISTALO QUI

 

Per info e prenotazioni:

info@grafica-x.com
https://www.grafica-x.com/totem/


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