Trump e i festeggiamenti di Wall Street
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di Alessandro Volpi
I listini americani festeggiano l'attentato a Trump. Gran parte dei media attribuiscono questa esultanza alla certezza di un successo elettorale del candidato repubblicano. In realtà, Trump coi listini c'entra, a mio parere, ben poco. L'euforia borsistica che continua ormai da tempo dipende infatti dalla ulteriore cuccagna che sta investendo i grandi fondi. Black Rock ha annunciato i suoi nuovi dati da cui risulta che sta avvicinandosi agli 11 mila miliardi di dollari di risparmi gestiti, con un incremento in un solo anno di 1200 miliardi di dollari. Numeri impressionanti che consentono di alimentare anche i prezzi delle "partecipate" delle Big Three, a partire da Goldman Sachs e Jp Morgan.
Con la stessa liquidità dei fondi, peraltro, Alphabet intende comprare la start up israeliana, specializzata in cybersicurezza, dando vita ad un'operazione record da 23 miliardi di dollari. In altre parole, la finanza corre in maniera folle sotto forma di monopolio, macinando record a cui né Biden né Trump, che ama presentarsi come l'antisistema, hanno la forza di porre limiti. Quindi mettere in relazione gli indici all'attentato a Trump è davvero un racconto che serve a nascondere quanto i "padroni del mondo" siano forti a tal punto da rendere irrilevanti persino le elezioni del presidente degli Stati Uniti. Se poi vi prendete la briga di leggere i "punti programmatici" di Trump vi trovate la volontà di deportazioni di massa e numerosi altri cavalli di battaglia dell'ex magnate, ma, in termini finanziari, l'unico riferimento, in una serie di contraddizioni, è quello alla volontà di battere l'inflazione. Quindi tassi alti della Fed, con grande gioia dei fondi che saranno gli unici veri gestori della liquidità e incasseranno gli interessi dei titoli di Stato a stelle e strisce.