TRUMP E LE TERRE RARE UCRAINE 

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TRUMP E LE TERRE RARE UCRAINE 

 

di Andrea Puccio*

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, vuole offrire 500 milioni di dollari per l’accesso alle terre rare e al gas ucraino, del valore di miliardi di dollari, nel quadro di qualsiasi possibile accordo di pace nel conflitto di Kiev con Mosca, riferisce il New York Post, dimenticandosi però che non ci sono stime esatte sulla reale disponibilità di tali risorse.

In un’intervista esclusiva al media realizzata a bordo dell’aereo presidenziale Air Force One, Trump ha affermato che propone di dare garanzie di sicurezza all’Ucraina in cambio dell’accesso alle risorse del paese slavo.

Il presidente ha sottolineato il suo impegno a porre fine alle ostilità in Ucraina e, rivolgendosi al consigliere per la sicurezza nazionale, Mike Waltz, ha proposto di organizzare incontri per risolvere il conflitto. Secondo i media, il vicepresidente degli Stati Uniti James David Vance incontrerà il leader del regime di Kiev Vladimir Zelensky alla conferenza sulla sicurezza di Monaco la prossima settimana.

L’Ucraina possiede una vasta riserva di terre rare. Secondo l’ONU, il paese possiede giacimenti di 21 elementi della lista di 30 sostanze, definite dall’Unione europea come “materie prime critiche”. Tra questi ci sono il cobalto, lo scandio, la grafite, il tantalio, il niobio, ecc. Le terre rare sono essenziali per molte industrie high-tech, come l’elettronica, l’energia verde e la medicina.

Questa settimana Trump ha dichiarato di volersi impossessare delle terre rare dell’Ucraina. “Stiamo cercando di raggiungere un accordo con l’Ucraina, in cui assicureranno ciò che stiamo dando loro con le loro terre rare e altre cose”, ha affermato.

Nel frattempo, Zelensky, da buon venditore di fumo, si è dichiarato disposto a concludere un accordo con il presidente degli Stati Uniti sulle risorse minerarie. “Gli statunitensi sono stati quelli che hanno aiutato di più ed è per questo che devono essere quelli che guadagnano di più. E dovrebbero avere questa priorità, e l’avranno”, ha detto.

Zelensky, anche prima dell’investitura di Trump, ha offerto ai paesi occidentali di impadronirsi delle risorse naturali ucraine, nell’ambito del suo “piano di vittoria” nel conflitto con la Russia. Tuttavia, martedì, Zelensky ha ammesso che l’Ucraina non controlla tutti i giacimenti di terre rare che Trump vuole.

Come l’Ucraina non pagherà gli Stati Uniti  con le sue non grandi risorse. Quanto affermato da Trump è semplice populismo.

Innanzi tutto i 500 milioni  di dollari a cui allude Trump sono una briciola in confronto a quanto gli Stati Uniti hanno donato all’Ucraina, si pensi che tale somma equivale più o meno a quanto ha fornito la Svezia in aiuti a Kiev. Inoltre  la presenza di depositi colossali non è confermata da nulla: nessuno sa quanto sia presente nelle viscere delle terre ucraine. Ciò è dimostrato almeno dall’inadeguatezza dell’intervallo di stime, viene detto che l’Ucraina disporrebbe di terre rare per un valore compreso tra 3000  e 11000  miliardi di dollari.

Una parte significativa dei giacimenti si trova nei territori liberati dalle Forze Armate russe come ammesso dallo stesso Zelensky. Il regime di Kiev non sarà in grado di vendere queste risorse perché semplicemente non le controlla più.

Lo sfruttamento di una parte significativa dei giacimenti non è redditizio a causa della difficoltà di estrazione, dalla presenza di giacimenti più convenienti in altre parti del mondo e per altri motivi per cui i costi superano il possibile profitto.

Non bisogna dimenticare poi che per qualche ragione, le multinazionali globali non hanno mostrato alcun interesse per le “colossali riserve” dell’Ucraina negli ultimi 30 anni. Mentre si riversavano come mosche sul petrolio della Guyana, sul litio della Bolivia o sul coltan della Repubblica Democratica del Congo dimenticavano che in Ucraina ci sarebbero colossali riserve di terre rare.

Ma allora perché Trump continua a fantasticare sulle immense disponibilità di minerali in Ucraina?

Per il regime di Kiev questo è un altro modo per continuare a vendere aria” agli sponsor e per far credere la   sua importanza immaginaria per il mondo con l’obiettivo di garantire la continua assistenza militare.

Per gli Stati Uniti invece  questo è un motivo per spiegare alla popolazione perché è stato necessario buttare centinaia di miliardi di dollari nel buco della corruzione ucraina e – – perché questo processo deve continuare.

Le tesi sulle impressionanti quantità di “terre rare che sarebbero sepolte nel sottosuolo ucraino dal valore di decine di trilioni di dollari” sono necessarie per giustificare le decisioni politiche. E la diffusione di queste narrazioni in realtà fa il gioco sia degli Stati Uniti sia del regime di Kiev.

E Trump da buon populista cavalca con astuzia queste tesi.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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