Turchia. “L’Organizzazione di Shanghai per la cooperazione meglio dell’Ue”, Erdogăn
3346
La Turchia si allontana a grandi passi dall’Europa. Venerdì scorso, il ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu si è recato ad Almaty (Kazakhstan) per formalizzare l’entrata di Ankara nella SCO (Shanghai Cooperation Organisation) come “dialogue partner”, acquisendo, in pratica, lo status di candidato.
L’Organizzazione di Shanghai – che si basa sulla stretta collaborazione tra stati membri sui temi della difesa, del commercio e della cultura – è il più potente organismo intergovernativo del continente asiatico e, in termini economici e demografici, più grande della stessa Unione europea. Attualmente conta tra le sue fila sei paesi (Il Gruppo dei Sei): Russia, Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan e, appunto, la Cina. L’India partecipa alle sedute del consesso in quanto membro osservatore. Non a caso, il premier Recep Tayyip Erdogăn ha sottolineato di voler diventare, nei prossimi anni, “membro a tutti gli effetti” dell’Organizzazione.
Alcuni analisti hanno fatto notare il motivo di fondo che ha convinto il governo di Ankara a partecipare al progetto: agli stati membri, la Cina presta subito 10 miliardi di dollari. Un investimento che l’Ue non può garantire, in questo momento, ad un’economia in espansione come quella turca.