TV israeliana conferma la morte del leader di Hamas
Il leader del movimento di Resistenza palestinese Hamas, Yahya Sinwar, sarebbe rimasto ucciso in un'operazione dell'esercito israeliano a Gaza, secondo quanto riferito da un funzionario israeliano, a condizione di anonimato, all’emittente israeliana Channel 12.
Precedentemente un funzionario della sicurezza israeliana aveva dichiarato all'agenzia di stampa AFP che l'esercito stava conducendo un test del DNA sul corpo di un combattente per confermare che si tratti del capo di Hamas, Yahya Sinwar.
"L'esercito israeliano sta conducendo test del DNA sul corpo di un miliziano per confermare se si tratti di Sinwar", ha spiegato il funzionario a condizione di mantenere l'anonimato poiché non era autorizzato a parlare con i media sulla questione.
Hamas non ha ancora rilasciato dichiarazioni.
Yahya Sinwar è nato nel campo profughi di Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza, nel 1962.
La sua famiglia era composta da rifugiati provenienti da Majdal Askalan, ovvero quella che sarebbe poi diventata Ashkelon, dopo la creazione di Israele nel 1948.
Sinwar ha trascorso 22 anni della sua vita nelle prigioni israeliane, per aver presumibilmente pianificato il rapimento e l'uccisione di due soldati israeliani nel 1988. È stato liberato nel 2011 come parte di un accordo di scambio di prigionieri.
Nel periodo trascorso in prigione ha imparato a parlare fluentemente l'ebraico.
Sinwar è succeduto a Ismail Haniyeh come leader di Hamas a Gaza nel 2017. È diventato il leader del gruppo dopo che Israele ha assassinato Haniyeh a luglio.
Dopo l'attacco del 7 ottobre nel sud di Israele, di cui è accusato di essere l'ideatore, l'esercito israeliano lo ha descritto come un "uomo morto che cammina".