Ucraina, per il Prof. Mearsheimer "siamo fottuti"
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di Roberto Buffagni
Ucraina, prospettive: "we're screwed". Come dice Mearsheimer nella sua ultima intervista: "We're screwed", siamo fregati.
Non c'è spazio per l'apertura di una trattativa.
I russi si sono bruciati le navi alle spalle con l'annessione, gli americani hanno impegnato per intero il loro prestigio. Se la Russia rinuncia a combattere e accetta un compromesso al ribasso si destabilizza, con conseguenze imprevedibili e forse gravissime se si attivano le forze centrifughe incoraggiate dal campo avverso; se gli americani accettano le annessioni e la neutralità dell'Ucraina dichiarano la propria sconfitta, l'impotenza della NATO, e subiscono insomma una pesante sconfitta politica che compromette la loro egemonia, incrina o peggio il loro sistema di alleanze, e delegittima la sua classe dirigente. Se gli USA escalano, intervenendo direttamente nel conflitto, ad es. con la "coalition of the willing" proposta da Petraeus, vanno incontro a due serie di eventi possibili:
a) una guerra di grandi proporzioni sul territorio europeo e russo, per la quale non sono preparati, che ha sicuramente un alto costo in perdite umane, e il cui esito vittorioso non è affatto certo
b) se lo scontro diretto si annuncia chiaramente vittorioso per gli USA, e la Russia ritiene di essere sull'orlo della sconfitta, è possibile, anzi probabile e coerente con la loro dottrina nucleare, l'impiego dell'arsenale atomico, con conseguenze catastrofiche.
Se gli USA non intervengono, è probabile che la guerra si concluda con una vittoria decisiva dei russi, per il differenziale di risorse strategiche fra i due contendenti e nonostante le difficoltà e i difetti messi in mostra dalle FFAA russe. Conseguenza, la perdita di prestigio e la sconfitta politica per gli USA. In sintesi, chi ha le chiavi strategiche del conflitto, ossia Washington, si è messo in una situazione in cui qualsiasi cosa faccia, sbaglia.