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Conobbi Gianni Minà (Torino, 17 maggio 1938 – Roma, 27 marzo 2023) una mattina di 20 anni fa esatti.

La circostanza fu rocambolesca e a tratti imbarazzante, ma fu a suo modo assai istruttiva.

Un carissimo amico cubano residente in Italia era riuscito a mettersi in contatto con lui, attraverso dei comuni contatti a Cuba.

Noi eravamo giovani filmmaker ansiosi di dimostrare il proprio valore.

Partimmo in moto da Milano per Roma, volevamo spiegare a Gianni la nostra idea su di un documentario a Cuba e gli avremmo chiesto consigli, chissà, magari contatti.

Chi meglio di Gianni Minà, come ponte tra i due mondi, ci avrebbe potuto ascoltare e sostenere?

Insomma, arrivammo tardi a Roma, dopo un viaggio disperato.

Ci diede appuntamento per il giorno seguente.

Ci accolse a casa sua di primo mattino. Si presentò in vestaglia e ciabatte e facemmo colazione insieme.

Gli spiegammo chi eravamo e cosa avevamo in testa.

Al termine si asciugò i baffi nel tovagliolo, si alzò, ci chiese di seguirlo, aprì un armadio dove erano accatastate decine e decine di videocassette.

Ci disse: "Su queste videocassette sono registrate più di mille ore di interviste che ho girato a Cuba negli anni scorsi con personaggi tra i più importanti e stupefacenti. Nessuno le vuole. Nessuno le mette in onda. La vostra idea è bella, ma se non pubblicano niente di mio...".

La scena fu del tutto convincente.

Tornammo a Milano con la coda tra le gambe.

Da quel giorno decisi di fare la stessa cosa.

Per il Medioriente però, perché Cuba era già decisamente coperta.

Negli anni successivi girai in Iraq, Libano, Siria, Tunisia, Algeria, Turchia.

Raccolsi interviste, storie, materiale di ogni genere.

Diverso pubblicato, molto rimasto nel cassetto. Anzi, nell'armadio.

Ciao Gianni.

Grazie per quel caffè e cornetto e grazie per avermi fatto capire con un solo gesto cosa significhi informazione libera.

P.s. Prima proiezione assoluta de “Il Dissentista - Lotte sociali sulla soglia di un conflitto mondiale“, il nuovo minidocumentario di Michelangelo Severgnini, interpretato da Fabio Maggiore.


Interverranno:
Lidia Udiemi, economista
Alberto Lombardo, segretario nazionale PC
Fabio Maggiore , economista
Al termine verrà proiettato il documentario “Il cielo sopra Bengasi“.
Domenica 02 aprile a Palermo presso Sala Faust - Cortile Santa Caterina, 1 (Corso Vittorio Emanuele). Ore 18:00
Non mancate!

Michelangelo Severgnini

Michelangelo Severgnini

Regista indipendente, esperto di Medioriente e Nord Africa, musicista. Ha vissuto per un decennio a Istanbul. Il suo film “L'Urlo" è stato oggetto di una censura senza precedenti in Italia.

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