Una forza europea al confine turco-siriano. La proposta "umanitaria" di Berlino

Una forza europea al confine turco-siriano. La proposta "umanitaria" di Berlino

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di Giuseppe Masala 


Molto interessante l'articolo del Financial Times dove si racconta della proposta fatta dal Ministro della Difesa tedesco - Annegret Kramp-Karrenbauer - per costituire una forza di interposizione europea al confine turco-siriano. Ovviamente la motivazione addotta è umanitaria ovvero proteggere i curdi da eventuali rappresaglie delle forze di Assad o di Erdogan. 


Chiaro - inutile sottolinearlo - che la motivazione umanitaria è assolutamente strumentale. Ciò che è evidente è che i tedeschi non vogliono lasciare il Medio Oriente e il Mar Mediterraneo Orientale a Putin dopo il ritiro degli americani. Del resto il Mediterraneo Orientale sta diventando sempre più strategico sia per i traffici marittimi vista la presenza nel quadrante del Canale di Suez sia per la scoperta di enormi giacimenti di gas. L'umanitarismo farlocco dei tedeschi lascia il tempo che trova.



La Annegret Kramp-Karrenbauer ovviamente dice che l'eventuale costituzione di questa forza di interposizione avrà un sostanziale "contributo tedesco". Non capisco di che tipo dal punto di vista militare, visto che sono completamente disarmati (sia eterno ringraziamento ai vincitori della Seconda Guerra Mondiale). Chi dovrebbe alimentare la filiera logistica necessaria alle forze in campo? Chi deve mettere le truppe? Chi gli dà la protezione aerea? In quale aeroporti dovrebbe essere dislocata questa protezione aerea? E in assenza di aeroporti chi mette a disposizione le portaerei nel Mediterraneo Orientale visto che i tedeschi ne sono completamente privi? Chiaro ed evidente che la signora conta sull'utilizzo di strumenti pagati con i soldi altrui, e di preciso anche i nostri. E' evidente sempre più che a Berlino si sentono proprietari di ciò che non gli appartiene almeno fino a quando coloro che ci governano non faranno l'errore fatale di costituire un Esercito Unico Europeo.



Ma al di là di questi aspetti comunque non secondari è chiaro che i tedeschi si stanno arrogando diritti che non gli appartengono. Ovvero quello di decidere cosa fare in luoghi che sono totalmente fuori dalla loro sfera di influenza. Insomma, si comportano come se fossero una potenza mondiale. Club del quale fanno parte tre sole nazioni: Usa, Russia e Cina. E che non credo abbiano intenzione di allargarlo ad altri paesi, tantomeno a quel paese che ambisce ad entrare in quel club da almeno cento anni e che non ha esitato minimamente a mettere per due volte a ferro e fuoco l'Europa per dare l'Assalto al Potere Mondiale.
 


Quello che gli economisti non riescono a capire è che l'Euro è solo uno strumento di una partita ben più ampia. Di preciso è quello strumento che ha consentito ai tedeschi di egemonizzare l'Europa e di lanciarsi per la terza volta in un'avventura pericolosissima. Rischiando di trascinare, ancora, l'Europa nell'abisso.

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