Vertice Celac: Maduro non parteciperà, sarà inviato il ministro degli Esteri Gil

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Vertice Celac: Maduro non parteciperà, sarà inviato il ministro degli Esteri Gil

Riguardo alla partecipazione di Maduro al vertice Celac, il presidente dell'Argentina, Alberto Fernández, aveva assicurato che il suo omologo venezuelano, Nicolás Maduro, "è più che invitato" al vertice della Comunità degli Stati dell'America Latina e dei Caraibi (Celac) di Buenos Aires.

"Il Venezuela fa parte della Celac e Maduro è più che invitato. Per quanto ne so, verrà", aveva sottolineato il presidente in un'intervista al quotidiano Folha de São Paulo.

Maduro ha però deciso di non recarsi al vertice ma di inviare in sua rappresentanza il ministro degli Esteri Yvan Gil. 

Perché il presidente Maduro ha cambiato idea e deciso di non recarsi in Argentina per partecipare di persona al Vertice Celac? 

In un comunicato, il governo ha denunciato un piano elaborato dalla destra neofascista per realizzare una serie di aggressioni contro la delegazione venezuelana guidata dal presidente Nicolás Maduro.

Per evitare atti che distraggano l'attenzione dal Vertice, è stato deciso che il ministro degli Esteri venezuelano, Yván Gil, rappresenterà il Paese sudamericano, ha dichiarato il governo bolivariano in un comunicato, secondo quanto riferisce l’emittente teleSUR. 

Che Maduro avesse potuto dare forfait si era intuito dopo che si era diffusa la notizia dell’annullamento del vertice bilaterale previsto a Buenos Aires con il presidente brasiliano Lula. 

La partecipazione del presidente venezuelano aveva scatenato le polemiche da parte della destra argentina. Patricia Bullrich, controversa presidente della coalizione Pro, ha sostenuto che "se Maduro viene in Argentina dev'essere arrestato subito per aver commesso crimini contro l'umanità". E l'ex presidente Mauricio Macri, che tra le tante nefandezze compiute ha sostenuto il golpe neofascista in Bolivia contro Evo Morales, in una lettera pubblicata su Facebook, ha dichiarato: "L'Argentina riceverà i dittatori Nicolás Maduro, dal Venezuela, e Miguel Díaz-Canel, da Cuba. La stragrande maggioranza degli argentini si vergogna che il nostro paese si associ ad altri dove ci sono persecuzioni, torture, narcoterrorismo, prigionieri politici e brogli elettorali che beffano la democrazia". Rispondendo a Macri via Twitter, il ministro degli Esteri argentino Santiago Cafiero ha replicato che quello che "è vergognoso è aver condannato il nostro paese a tornare a indebitarsi con il Fmi dopo averlo ricevuto libero da debiti. L'Argentina paga per la tua inadeguatezza". 

La Celac, ha concluso Cafiero, "è un forum sovrano e ampio. Il multilateralismo implica un dibattito senza esclusioni e senza negare le differenze per migliorare i rapporti tra i popoli".

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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