Vertice NATO a Vilnius: l'Ucraina rimane fuori dalla porta

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Vertice NATO a Vilnius: l'Ucraina rimane fuori dalla porta

 

di Francesco Corrado per l'AntiDiplomatico

 
Zelenski è infuriato coi i membri della NATO, sono infatti molte le resistenze a far entrare l'Ucraina nel patto nordatlantico soprattutto nell'immediato. Zelenski parla di condizioni inaccettabili dato che non c'è un vero calendario dei lavori, insomma dichiarazioni di principio senza però impegni seri a fronte dell'immenso sacrificio che l'Ucraina sta sopportando nella guerra per procura che la NATO (più precisamente gli angloamericani) gli ha di fatto imposto contro la Russia.
 
Non si sa di preciso su cosa Zelenski facesse affidamento, forse davvero è poco lucido come si dice, ma di fatto l'Ucraina avrebbe problemi ad essere accettata all'interno della NATO che dipendono addirittura dallo statuto stesso dell'alleanza. La totale mancanza di democrazia per esempio, ma sappiamo già che queste sono poco più che chiacchiere: l'ostacolo base, e questo Biden lo ha detto e ripetuto più volte, consiste nel fatto che l'Ucraina si trova già in una situazione di guerra aperta con la Russia, guerra destinata ad essere persa salvo sorprese davvero enormi, per cui un eventiuale ingresso dello sventurato paese nell'alleanza provocherebbe, ipso facto, l'entrata della NATO in geurra con la Russia. Ingresso in un conflitto che nessuno sembra volere, anche perché da quelle parti si mena così forte che gli eserciti dei paesi europei non sembrano affatto pronti per svolgere un ruolo risolutore. 
 
Per chi si fosse perso la sostanza di ciò che sta succedendo in Ucraina, nutrendosi della inconcepibile propaganda della nostra stampa mainstream, ripetiamo quanto detto pubblicamente da Christopher Cavoli (ex comandante in capo delle forze armate USA in Europa ed attuale comandante in capo delle forze armate alleate in Europa) quindi uno che la sa linga diciamo: la scala della violenza dei combattimenti che stanno avendo luogo in Ucraina era imprevista ed è senza precedenti. La NATO stessa non è attualmente in condizione di combattere una guerra di simili dimensioni. 
 
Insomma Zelenski, dopo che la fantomatica controffensiva è miseramente fallita, sempre se di controffensiva si può parlare, deve fare i conti con la realtà. I paesi NATO continueranno a mandare armi sofisticate combattendo per procura fino all'ultimo ucraino, continueranno a mandare qualche migliaio di militari ed istruttori. Istruttori si, non sulle tattiche militari, ma sull'uso di armi che gli ucraini non conoscono.. 
 
Il vertice di Vilnius, tra le altre cose, ha dato il benvenuto alla Finlandia che in poco più di un anno è riuscita a fare il suo ingresso nell'alleanza; ha stabilito un percorso per l'ingresso della Svezia (sempre Turchia permettendo), ma relativamente all'Ucraina... Mbè una cosa sono le chiacchiere e la propaganda, altro i fatti.

L'Ucraina è uno stato fallito, in grado di pagare stipendi ai dipendenti pubblici solo grazie ai soldi che l'UE e gli altri alleati occidentali forniscono. Ha svenduto milioni di ettari terre, aziende pubbliche, interi settori dell'economia sono finiti in mani straniere e ancora più drammaticamente ha perso oltre la metà della propria popolazione: ricordiamo che l'Ucraina che si divise dall'URSS nel 1991 contava poco più di 50 milioni di abitanti, dopo essere caduta nelle mani degli alleati angloamericani ed aver servito i loro interessi (con l'eccezione di Janukovyc). attualmente l'Ucraina conta poco più di 20 milioni di abitanti. La polica di distruzione dell'Ucraina portata avanti negli ultimi 30 anni dagli angloamericani è una delle catastrofi umanitarie peggiori che il mondo abbia mai visto: nemmeno la Germania della seconda guerra mondiale subì un tale livello di devstazione della propria popolazione. 

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