Viktoriya Nikiforova - "La Russia è tornata"

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Viktoriya Nikiforova - "La Russia è tornata"


di Viktoriya Nikiforova*

 

“Le cose grandi si vedono da lontano”, il risultato principale dell’anno appena trascorso non è visibile al momento. Tuttavia si tratta di un risultato storico che abbiamo ottenuto impercettibilmente, lavorando e rischiando, tristezza e gioia, nel “trambusto della quotidianità”.

Per farla breve, il nostro Paese ha ripreso il suo status di superpotenza. Chi altro può rivendicarlo oggi? La Cina, senza dubbio. Gli Stati Uniti, in ricordo dei vecchi tempi. Insomma, è tutto!

Sì, esistono ancora molteplici alleanze e associazioni più o meno infiacchite, ma tra gli Stati sovrani è veramente così.

Ma cosa rende la Russia una superpotenza? Innanzitutto la geografia. Quanti tentativi sono stati fatti per sconfiggerci e colonizzarci, ma niente! Dalle Isole Curili al Baltico si estende il Paese più grande del mondo con gigantesche intatte riserve di tutto: dall’acqua potabile purissima ai diamanti, dal petrolio ai metalli delle terre rare, dal legno all’oro.

In secondo luogo, non indugeremo, abbiamo ciò che serve per difendere tutto questo. Abbiamo il primo esercito al mondo e il più ricco arsenale di armi nucleari letali. Tutto questo - tranne le ultime, ovviamente - è stato rodato e testato in condizioni di combattimento, tutto funziona, tutto spara, tutto è garantito per proteggerci, e l’arsenale nucleare incrementato scoraggia con successo i nostri nemici.

Nonostante qualcuno voglia renderci dei reietti, siamo rimasti nel mondo globale e usiamo la globalizzazione a nostro vantaggio. Stabiliamo legami economici con le economie in più rapida crescita al mondo, commerciamo ampiamente, costruiamo, conduciamo ricerche scientifiche, incontriamo i leader di diversi paesi e diamo il benvenuto agli studenti che da lì provengono. Vengono da noi, e noi arriviamo.

Arrischiandoci nell’Operazione Militare Speciale (SVO), siamo diventati un leader alternativo per l’intero mondo che voglia uscire dall’egemonia americana. Allo stesso tempo, non interferiamo negli affari di nessuno; altri paesi sono attratti da noi proprio dall’apertura e dalla giustizia russa. Non si può dire che la stella interferisca negli affari dei pianeti che ruotano attorno ad essa, è così che funziona la gravità.

La nostra idea? Portiamo nel mondo il desiderio di vivere bene e secondo giustizia. Questo trova eco assolutamente ovunque. Ed ecco, nonostante tutte le “cancellazioni”, la Russia è in cima alle notizie mondiali. La Russia è tornata.

Allo stesso tempo, per la prima volta nella storia, il nostro Paese è diventato una superpotenza non a scapito dei suoi cittadini. La mia generazione ricorda a quale prezzo furono ottenuti i successi dell’Unione Sovietica. C’erano scaffali vuoti nei negozi, autobus e treni stipati, ascensori sociali bloccati e un’umiliante attesa in fila per restituire i propri soldi e comprare, ad esempio, un’auto o un ambito armadio a parete della DDR.

Sì, c’era la famigerata stabilità, che prometteva una vita povera ma pulita, ma cosa potevano fare coloro che volevano di più? E così la gente si ubriacava e cadevano in depressione. La difficile corsa per lo status di superpotenza minò la forza del popolo e il Paese semplicemente scomparse, “svanì in tre giorni”.

Adesso tutto è diverso. Abbiamo sognato a lungo di “raggiungere e sorpassare” il Portogallo? Oggi la Russia è già la quarta economia al mondo, la prima economia in Europa. Questo risultato è stato raggiunto con una velocità semplicemente inimmaginabile per gli standard storici.

Una volta guardavamo avidamente e tristemente ai caffè francesi, ai treni tedeschi, ai supermercati spagnoli, dove un macellaio sorridente e baffuto tagliava per noi sottili fettine di jamòn. Guardavamo ai vecchietti e alle vecchiette europee che si rilassavano davanti a una tazza di caffè mentre i nostri vecchi stavano in piedi vicino alla metropolitana, cercando di vendere vecchi distintivi e guanti allacciati fatti a mano. La mia generazione lo ricorda molto bene.

Mentre ora i miei figli, ormai grandi, semplicemente non capiscono di cosa stia parlando. Più di una volta hanno visto questa Europa, per loro è un luogo deprimente, insicuro, con prezzi scandalosi per tutto e con una popolazione arrabbiata e preoccupata. I treni sono spietatamente in ritardo. I vecchietti e le vecchiette contano ogni euro alla cassa. Declino, decadenza, niente di più.

Oggi siamo un Paese veramente ricco e abbiamo gli stessi problemi dei ricchi: bassi tassi di natalità, aumento dei prezzi immobiliari. Anche i problemi con i migranti sono sorti proprio dalla bella vita. Abbiamo talmente tanto successo che milioni di persone ambiscono a venire da noi - dall’Ucraina al Tagikistan.

Un altro problema da Paese ricco e indipendente è che siamo diventati come un osso nella gola degli americani, da molto tempo, e molto prima della SVO, anche prima della Crimea. Loro hanno capito presto, dove stava conducendo il trend della storia.

È stato proprio per rallentare l’ascesa della Russia che Washington iniziò a espandere la NATO verso Est, coinvolgendo di seguito l’Ucraina in questa vicenda. Loro stessi non potevamo più crescere, e nemmeno volevano permette a noi di svilupparci: “Io non mangio, ma nemmeno gli altri”, come dicono i non-fratelli ucraini.

Ebbene, il proprio status, il proprio diritto allo sviluppo sovrano, bisogna difenderlo anche con armi in pugno. La Russia ci è riuscita grazie al suo tesoro principale e inestimabile: milioni, decine di milioni di persone intelligenti, vigorose e laboriose che amano infinitamente il loro Paese. Bene, superpotenza, benvenuta nell’anno nuovo!

 

*Fonte: Ria Novosti https://ria.ru/20250101/russia-1992168552.html

Traduzione di Eliseo Bertolasi

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