Vincenzo Costa - La pace subito

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Vincenzo Costa - La pace subito

 

Io ho una domanda ingenua: ma Zelensky da dove li ha presi i soldi per comprare una villa da milioni di Euro? Li ha guadagnati da attore di second'ordine qual era?
 
Chi è Zelensky? Sta facendo davvero l'interesse del popolo ucraino?
 
L'Europa si sta dissanguando per seguire le fantasie di quest'uomo, i suoi deliri. Ultimamente ha detto che "i russi hanno due possibilità: arrendersi o fuggire". Qualcuno sano di mente può pensare che le cose stiano così?
 
In questi giorni sta avvenendo una carneficina in seguito alla famosa controffensiva ucraina. Migliaia di soldati lanciati verso la morte per conquistare qualche metro di terra.
 
Non ne sappiamo niente perché le bionde giornaliste Rai in Ucraina sono occupate a riportare racconti strappalacrime invece di raccontare gli eventi e informarci. Del resto, oramai la RAI è peggio dell'istituto luce. Eppure la carneficina sta avvenendo.
 
A che pro? Davvero può servire a ricacciare i russi sino ai confini? Davvero può portare alla sconfitta della Russia? Se non può portare a questo, a che cosa serve questo fiume di sangue? A chi giova?
 
Zelensky continua a trattare l'Europa e i suoi rappresentanti politici come se fossero i suoi scendiletti, continua a dettare le politiche che dovremmo adottare: ancora più sanzioni, ancora più armi, sapendo che più sanzioni significa distruggere l'economia europea, dato che i russi hanno oramai orientato le loro esportazioni verso altrove. Sapendo che più armi significa che anche i russi aumenteranno la loro reazione.
 
Sta distruggendo l'Europa per fare gli interessi di chi?
 
Sta generando un'escalation che produce morti perché?
 
Questo clown si permette di richiamare il papa, di rimproverarlo, di dettare quello che dovrebbe dire.
 
Oramai è in pieno delirio di onnipotenza. E nessuno tra le autorità istituzionali di questo paese alza la voce per dire: carissimo, datti una calmata.
 
Non ci stiamo accorgendo che stiamo affidando non solo le vite degli ucraini, ma anche le nostre a una persona forse squilibrata, ma probabilmente anche marionetta di altri poteri, torbidi, che lavorano contro di noi, per impoverire e indebolire l'Europa, prima della Russia.
 
La povertà verso cui stiamo scivolando ce la siamo cercata. Avevamo il gas a prezzi irrisori, e lo abbiamo rifiutato imponendo sanzioni. La nostra ricchezza derivava anche dal fatto che pagavamo il gas a prezzi stracciati.
 
Abbiamo attivato un processo inflativo che sta divorando i nostri risparmi e il nostro potere d'acquisto.
 
Miglia di imprese chiuderanno, posti di lavoro saranno perduti.
 
E tutto questo perché? Per seguire i deliri di un pazzo o di una marionetta.
 
L'Italia è un paese fallito in cui, chiunque vinca le elezioni, non potrà fare altro che adottare misure economiche decise altrove e orientamenti politici e militari anch'essi decisi altrove.
 
La famosa agenda draghi ha portato all'8 % di inflazione, a un debito pubblico che oramai è fuori controllo e ci priva di ogni spazio di manovra e di sovranità politica, ha posto le premesse per il crollo del sistema produttivo nei prossimi mesi.
 
E non bastano misure urgenti, che sono palliativi, ossigeno sprecato per un moribondo. La rateizzazione non significa niente, prima o dopo bisogna pagare quelle imposte, altri scostamenti di bilancio (altro debito) è una cura che uccide il malato. I rigassificatori si possono fare, ma quanto ci viene a costare il gas liquefatto?
 
La soluzione è una sola: cercare la pace, riprendere a fare politica, a tessere relazioni diplomatiche, commerciali.
 
In questa campagna elettorale, si parla di tutto, tranne che del problema fondamentale: di come uscire dal vicolo cieco in cui la guerra in Ucraina ci ha portati.
 
Non se ne può parlare, del resto, perché chiunque sollevasse il tema sarebbe immediatamente inserito tra coloro che "non possono accedere al governo del paese".
 
Qui oramai dire cose ragionevoli significa essere estremisti e sovversivi. Invece seguire i deliri di un pazzo significa essere responsabili. Si è capovolto l'asse terrestre.
 
Il dibattito pubblico è svuotato perché non si può parlare del vero tema, e non si può farlo perché non siamo più solo un paese a sovranità limitata: siamo un paese che ha cessato di esistere.
 
L'Italia esiste solo formalmente ormai, le sue istituzioni sono meri simulacri, svuotati di ogni rilevanza politica e decisionale.
 
Queste elezioni sono una farsa, un simulacro di democrazia: devono dare la parvenza che esista una cosa che non esiste più.
 

Vincenzo Costa

Vincenzo Costa

Vincenzo Costa è professore ordinario alla Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, dove insegna Fenomenologia (triennale) e Fenomenologia dell’esperienza (biennio magistrale). Ha scritto molti saggi in italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo, apparsi in numerose riviste e libri collettanei. Ha pubblicato 20 volumi, editato e co-editato molte traduzioni e volumi collettivi. Il suo ultimo lavoro è Psicologia fenomenologica (Els, Brescia 2018).

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