Vincenzo Costa - La postpolitica

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Vincenzo Costa - La postpolitica


di Vincenzo Costa*

 
Abbiamo superato la post-democrazia. Questa consisteva nell'usare segni falsi. La post democrazia che abbiamo avuto negli ultimi 40 anni era una farsa, in cui si faceva credere di essere ciò che non si era.

La post politica in cui siamo già entrati è diversa: non usa segni falsi, ma segni insensati, gioca sulla reazione emotiva istantanea, mira a un consenso che basta che duri pochi giorni.

I segni insensati, che non fanno senso e non esprimono senso ne progetto, non possono essere demistificati, perché non funzionano sull'opposizione vero/falso. Richiedono adesione Estatica immediata, si cancellano dopo qualche settimana.

La campagna elettorale in corso potremmo leggerla con queste categorie. Di essa niente sarà ricordato, niente apre un futuro.

Ma non la leggerò, non applicherò questa categoria per interpretare ciò che sta accadendo. Perché la postpolitica viaggia anche in questo mezzo, e le polemiche sono il modo in cui la postpolitica vive: sono l'esaltazione del segno insensato.

PS. Il segno insensato è un segno che non apre al possibile. Rimanda a se stesso, pura istantaneità, puro nome che nasconde l'eclisse della politica.


*Post Facebook del 2 maggio 2024

Vincenzo Costa

Vincenzo Costa

Vincenzo Costa è professore ordinario alla Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, dove insegna Fenomenologia (triennale) e Fenomenologia dell’esperienza (biennio magistrale). Ha scritto molti saggi in italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo, apparsi in numerose riviste e libri collettanei. Ha pubblicato 20 volumi, editato e co-editato molte traduzioni e volumi collettivi. Il suo ultimo lavoro è Psicologia fenomenologica (Els, Brescia 2018).

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