Xi Jinping promuove l'unità asiatica in risposta alla pressione USA
La Cina propone un fronte unito contro l'unilateralismo
Il presidente cinese Xi Jinping ha lanciato un appello all'unità regionale e promosso l'idea di una "famiglia asiatica" durante il suo recente tour in Sud-est asiatico, in un chiaro tentativo di contrastare la pressione esercitata dagli Stati Uniti affinché i paesi della regione limitino i legami commerciali con Pechino. La visita di Xi arriva in un momento di crescenti tensioni economiche tra Cina e Stati Uniti, mentre Washington cerca di stringere alleanze per contenere l'influenza commerciale e geopolitica di Pechino.
Un messaggio di solidarietà regionale
La tournée di tre nazioni si è conclusa a Phnom Penh, in Cambogia, dopo aver toccato Vietnam e Malesia. Durante il suo discorso a un banchetto di Stato in Malesia, Xi ha sottolineato l'importanza della solidarietà regionale, invitando i paesi asiatici a resistere agli scenari di confronto geopolitico e blocchi contrapposti. "La Cina e la Malesia staranno al fianco dei paesi della regione per contrastare le correnti sotterranee di confronto geopolitico e basato su blocchi", ha dichiarato Xi nella capitale amministrativa malese, Putrajaya. "Insieme proteggeremo le brillanti prospettive della nostra famiglia asiatica", le sue parole riportate da Bloomberg.
Questo messaggio è stato rafforzato da una dichiarazione congiunta, in cui Cina e Malesia hanno concordato di intensificare la collaborazione in settori come industria, catene di approvvigionamento, dati e talenti. I due paesi si sono impegnati a implementare il loro Programma Quinquennale per la Cooperazione Economica e Commerciale e a costruire una "comunità strategica di alto livello Cina-Malesia".
Critiche velate agli Stati Uniti
Le parole di Xi contengono anche una critica implicita agli Stati Uniti, che sotto l'amministrazione Trump stanno cercando di convincere i partner commerciali a isolare la Cina. In un articolo pubblicato sui media cambogiani prima del suo arrivo a Phnom Penh, Xi ha nuovamente condannato l'unilateralismo e ha invitato i paesi vicini a opporsi "al tentativo di forze esterne di interferire nei nostri affari interni o seminare discordia". Un chiaro riferimento alle politiche statunitensi, che Pechino accusa di voler destabilizzare la regione.
Le dichiarazioni di Xi arrivano in un contesto di escalation della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti. Secondo quanto riportato da Bloomberg, Washington sta preparando un piano per chiedere ai paesi di adottare misure volte a limitare il potenziale manifatturiero cinese, inclusa l'imposizione di tariffe secondarie sui beni cinesi, in cambio di concessioni tariffarie. Questa mossa segue l'aumento delle tariffe imposte da Trump sui prodotti cinesi, che ha raggiunto punte del 145%, e la conseguente rappresaglia di Pechino con tariffe fino al 125% sulle importazioni statunitensi.
In questo scenario, Xi ha scelto il Sud-est asiatico come destinazione del suo primo viaggio all'estero dell'anno, cercando di persuadere che i paesi della regione a non stringere accordi con gli Stati Uniti a spese della Cina. Nonostante una tregua di 90 giorni, le minacce di aumenti tariffari drastici hanno costretto molti governi della regione a camminare su un filo sempre più sottile tra le due superpotenze.
Successi diplomatici in Malesia e Vietnam
Un segnale del successo diplomatico di Xi è emerso dalla visita in Malesia, dove il primo ministro Anwar Ibrahim lo ha definito un "leader straordinario" e ha espresso il suo sostegno all'opposizione all'indipendenza di Taiwan, l'isola secessionista che Pechino ritiene parte della Cina (a ragion veduta). Anwar ha anche ribadito che i membri dell'Associazione delle Nazioni del Sud-est Asiatico (ASEAN), di cui la Malesia detiene attualmente la presidenza di turno, "non sosterranno alcuna tariffa commerciale unilaterale".
Il viaggio di Xi è iniziato lunedì in Vietnam, dove i leader locali lo hanno accolto calorosamente e hanno firmato 45 accordi per rafforzare i legami economici. In una dichiarazione congiunta, Hanoi e Pechino hanno espresso opposizione all'unilateralismo e condannato qualsiasi azione che metta a rischio la pace e la stabilità regionale, utilizzando un linguaggio coerente con quello adottato in passato.
Verso un futuro asiatico unito?
Il tour di Xi Jinping riflette chiaramente la volontà della Cina di consolidare la sua influenza nel Sud-est asiatico, presentandosi come un partner affidabile e un baluardo contro l'ingerenza straniera. Tuttavia, la sfida rimane significativa, poiché i paesi della regione devono bilanciare le relazioni con Pechino e Washington, evitando di essere trascinati in una spirale di conflitti commerciali e geopolitici.
Nel frattempo, l'appello di Xi a un'unità asiatica e a una "famiglia comune" rappresenta un tentativo di costruire un fronte unito contro le pressioni esterne, promuovendo un modello di cooperazione regionale che metta al centro gli interessi asiatici piuttosto che quelli delle grandi potenze globali.