Zakharova: Russia e Cina confermano la rinuncia a rivendicazioni territoriali
La Russia e la Cina hanno confermato ufficialmente la rinuncia a qualsiasi rivendicazione territoriale tra i due Paesi e Mosca non si preoccupa di ciò che pensano alcune frange di politici, ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, secondo quanto riporta l'agenzia TASS.
“Di ciò che pensano alcune frange di politici ossessionati dal revanscismo può preoccuparsi qualcun altro, ma noi non lo faremo”, ha sottolineato la portavoce, commentando un'osservazione di Lai Ching-te, capo dell'amministrazione taiwanese, secondo cui la Cina dovrebbe confiscare alla Russia le terre dell'Estremo Oriente. “In breve, Lai, che viene spinto al separatismo dagli americani, può dire quello che vuole, ma non servirà a nulla né per lui né per i residenti di Taiwan”, ha aggiunto Zakharova.
Nel frattempo, la diplomatica russa ha sottolineato che “la reciproca rinuncia alle rivendicazioni territoriali da parte di Mosca e Pechino è stata sancita dal Trattato di buon vicinato, amicizia e cooperazione del 16 luglio 2001, con Mosca e Pechino che hanno messo definitivamente a tacere le questioni di confine firmando l'Accordo aggiuntivo sulla parte orientale del confine tra Russia e Cina il 14 ottobre 2004 e ratificando il documento in seguito”. “Questa posizione è stata confermata in una serie di altri documenti congiunti che Cina e Russia hanno adottato a vari livelli, compreso quello più alto”, ha proseguito l'alta diplomatica. “La Russia ha sempre rispettato il principio della Cina Unica e considera il governo cinese come l'unico governo legittimo del Paese”. Detto questo, “il capo dell'amministrazione taiwanese non è nella posizione di fare dichiarazioni a nome di Pechino”, e a Taipei si può solo raccomandare “di non sopravvalutarsi quando guarda qualcosa che appartiene a qualcun altro”, ha osservato Zakharova.
Secondo la Zakharova, Lai dovrebbe “prestare maggiore attenzione alle questioni economiche dell'isola e dimostrare un approccio costruttivo alla proposta della leadership cinese di una riunificazione pacifica con la Cina continentale”. “Siamo certi che i nostri amici di Pechino condividano la stessa posizione”, ha concluso la diplomatica.