Paramilitari colombiani hanno regalato armi agli agenti della Dea
L'Agenzia Antidroga ha rivelato che gli agenti in Colombia hanno accettato fucili AK-47 regalati dai paramilitari
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da Telesur
Un rapporto dell'Amministrazione per il controllo della droga (DEA il suo acronimo in inglese) presentato al Congresso degli Stati Uniti, ha rivelato dettagli sul comportamento dei funzionari dell'agenzia durante il lavoro svolto in Colombia.
La relazione, presentata nel corso di un'audizione davanti alla Commissione di Vigilanza della Camera dei Rappresentanti, ha svelato che membri di organizzazioni paramilitari colombiane hanno donato agli agenti della DEA fucili AK-47. Uno di questi è stato occultato e introdotto all'interno dell'Ambasciata degli Stati Uniti a Bogotà.
L'audizione è stata convocata dopo che lo scorso 27 marzo l'Ufficio dell'Ispettore Generale del Dipartimento della Giustizia (OIG) ha presentato una relazione riguardante delle denunce per comportamenti sessuali inadeguati rilevati in alcune agenzie statunitensi, tra cui figurano la DEA e l'FBI.
In questa relazione, l'OIG sostiene che gli agenti dell'Amministrazione per il Controllo delle Droghe hanno utilizzato le proprie case o locali comunque affittati dal governo per «orge con donne a pagamento». Inoltre, in varie occasioni, hanno preso parte a grandi feste con prostitute, pagate dai narcotrafficanti.
Il rapporto denuncia il fatto che, nonostante l'enorme rischio per la sicurezza derivante da questi comportamenti, la DEA ha sanzionato gli agenti con una sospensione di sole due settimane.
Il senatore statunitense, Elijah Cummings, ha affermato che «ciò che questo nuovo rapporto dimostra è che non si trattava di uno o due casi isolati, ma sono decine i casi in cui gli agenti hanno ingaggiato prostitute che sono poi state portate in case e uffici presi in affitto dal nostro governo».
Inoltre, Cummings ha spiegato che il rapporto ha riscontrato come gli 'incidenti' non sarebbero limitati al periodo circoscritto tra il 2005 e il 2008, come inizialmente ipotizzato, in quanto vi sono alcune denunce risalenti all'anno 2001.
Traduzione di Fabrizio Verde