Gentiloni torna a parlare di Siria in Aula. Il contributo dell'Italia? "Lavorare per la destituzione di Assad"

4366
Gentiloni torna a parlare di Siria in Aula. Il contributo dell'Italia? "Lavorare per la destituzione di Assad"

 
Rispondendo in Aula ad un'interrogazione dell'on. Quartapelle, il ministro degli esteri Paolo Gentiloni ha affrontato mercoledì pomeriggio in Aula la crisi siriana alla luce del cessate il fuoco annunciato da Russia e Stati Uniti. Il ministro degli esteri italiano ha affermato che il Gruppo di sostegno per la Siria, di cui l'Italia fa parte (con tutti i principali finanziatori e sostenitori dell'Isis, in particolare l'Arabia Saudita, ma questo Gentiloni dimentica sempre di ricordarlo) ha raggiunto l'obiettivo di due punti importanti: dare accesso agli aiuti umanitari e inizio del cessate il fuoco. 
 
Secondo il ministro Gentiloni, sul primo punto, sugli aiuti umanitari, "il regime di Assad" è colpevole perché a giorni alterni permette l'arrivo dei convogli umanitari nelle zone dal suo esercito assediato. "Alcuni giorni lo nega tanto che nei prossimi giorni si procederà con air drops", queste le parole del ministro. In Siria, dopo che l'Isis era arrivato ad un passo da Damasco, l'esercito siriano, grazie all'intervento dell'aviazione russa e dei suoi alleati regionali, ha iniziato la liberazione del paese. Si tratta di liberazione contro chi ha assediato le città in passato. Ma Gentiloni, come la stampa italiana tutta, capovolge la situazione con una delle azioni di falsificazione più sporca della storia recente. Ricordiamo qui le parole illuminanti che Fulvio Scaglione, vice-direttore di Famiglia Cristiana, ha scritto a proposito: “Forse non lo sapevate ma in questi ultimi giorni, e solo in questi ultimi giorni, il mondo delle persone perbene, di coloro che hanno a cuore la libertà, è angosciato dall’assedio di Aleppo. Il che è un po’ curioso, perché Aleppo è sotto assedio da tre anni e mezzo.” 
 
Secondo punto toccato da Gentiloni: cessazione delle ostilità: "il lavoro che stiamo facendo è che le varie parte mettano davanti varie precondizioni" che farebbero risultare vano il tentativo della tregua annunciata per il 27.
 
Ricordiamo al ministro Gentiloni che il governo siriano ha immediatamente accettato la tregua siglata dagli Stati Uniti e Russia, tranne che per la lotta contro i terroristi di Al-Nusra e Isis. Al contrario, nessuna notizia certa dai “nostri”, dai “ribelli moderati”. E' trapelata ieri da fonti libanesi rilanciate sui media internazionali, che un importante esponente dell'esercito libero siriano (FSA) ponesse come condizione all'accettazione della tregua l'inclusione di Al-Nusra, cioè Al-Qaeda.

Leggi: I "ribelli moderati" del FSA rifiutano la tregua in Siria per l'esclusione di Al-Nusra (Al-Qaeda)

Quando Gentiloni in Aula dichiara di temere che la tregua possa saltare per “precondizioni” non spiega, in poche parole, che si tratta del fatto che i nostri “ribelli” quelli moderati, quelli che l'Italia riconosce come legittimi rappresentanti della Siria stiano per gettare la maschera davanti al mondo sulla loro comunanza di intenti e visioni con i terroristi che assediano e occupano il paese.
 
Tornando a Gentiloni. Non una parola su Turchia, paese NATO ormai fuori controllo che bombarda un paese sovrano (la Siria) da giorni e giorni, massacrando i curdi al confine. Non una parola sul regime dell'Arabia Saudita, che minaccia un intervento armato in Siria ed è il principale sostenitore e finanziatore della sua destabilizzazione attraverso l'Isis. Non una parola su questi due paesi, ma la conclusione di Gentiloni è per il “contributo” che l'Italia deve fare per risolvere la crisi siriana. “Lavorare per l'uscita di scena di Assad e per una transizione del paese". Una transizione con quei ribelli moderati premurosi del futuro di Al-Nusra eterodiretta dall'occidente, chiaramente.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Ventotene e dintorni di Alessandro Mariani Ventotene e dintorni

Ventotene e dintorni

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano" di Giuseppe Masala Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Basta che se ne parli di Francesco Erspamer  Basta che se ne parli

Basta che se ne parli

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa di Geraldina Colotti L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest? di Francesco Santoianni Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

La nuova Bucha di Zelensky di Marinella Mondaini La nuova Bucha di Zelensky

La nuova Bucha di Zelensky

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza di Giuseppe Giannini La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

Il 25 aprile non è più nostro di Michelangelo Severgnini Il 25 aprile non è più nostro

Il 25 aprile non è più nostro

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

L'inutile alleanza di Michele Blanco L'inutile alleanza

L'inutile alleanza

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti