Amazon e io.
L’altro giorno un lettore indignato mi ha fatto notare come fosse del tutto incoerente, da parte mia, accettare che “Memorandum” fosse venduto su Amazon.
Una critica assolutamente legittima, che mi offre la possibilità di comunicare una notizia importante (almeno per me) e fare alcune precisazioni.
Quanto all’annuncio, è presto fatto.
Grazie al rapporto di stima e amicizia creatosi in questi anni, L'AntiDiplomatico mi ha offerto la possibilità di contribuire alla crescita e allo sviluppo della casa editrice. Un’opportunità affascinate che ho accettato con entusiasmo. Da questa primavera, quindi, sono il direttore editoriale di LAD Gruppo Editoriale.
L’obiettivo è quello di trasformare una sfida nata quasi per gioco in qualcosa di decisamente più importante. Un piccolo presidio di controcultura e una voce fuori dal coro che, col tempo, mira a diventare un punto di riferimento per quanti non si arrendono al conformismo delle idee che sta investendo tutti gli aspetti della nostra società. Editoria compresa.
In virtù di questo nuovo ruolo - e non solo nelle vesti di autore - ritengo, quindi, doverose alcune puntualizzazioni sulla vicenda Amazon.
La prima è di carattere generale, e riguarda la difficoltà per le piccole case editrici di accedere ai principali canali di distribuzione libraria. Alla possibilità, cioè, di avvalersi di un servizio (possibilmente economico) che consenta la vendita capillare su tutto il territorio nazionale.
Ma la rete di distribuzione italiana è in condizioni di oligopolio, essendo gestita dagli stessi grandi gruppi che controllano il mercato editoriale e veicolano (al di là di rarissime eccezioni) unicamente il pensiero dominate. Ragion per cui, per usufruirne, bisogna fare ingenti investimenti. Cosa, al momento, completamente al di fuori delle nostre possibilità.
Ma la distribuzione è vita, soprattutto per un piccolo editore, perché rappresenta la possibilità di farsi conoscere e di operare attivamente sul mercato.
Per questo motivo Amazon rappresenta, giocoforza, l’unica alternativa ad oggi percorribile per essere presenti in tutta Italia, mantenendo dei prezzi di copertina popolari. Adatti cioè a tutte le tasche. Soprattutto in un momento di grave crisi economica in cui la prima spesa non essenziale che si taglia è spesso quella culturale.
Questo non significa che LAD vuole arrendersi allo stato di cose, perché siamo ben consapevoli di cosa rappresentino Amazon e, più in generale, le multinazionali.
Non a caso, e laddove possibile, infatti, stiamo costruendo una rete fatta di relazioni dirette con i librai indipendenti sparsi in tutta Italia. Offrendo loro la consegna dei nostri libri in catalogo senza passare per i canali di distribuzione ordinari. In questo modo abbattiamo i costi - la distribuzione è il fattore che incide maggiormente sul prezzo di copertina - riuscendo così a garantire anche un maggiore guadagno alle piccole librerie.
La seconda precisazione, invece, è relativa allo strumento in sé. Capiamoci, è arcinoto che Amazon stia distruggendo il mercato (che comunque anche senza la sua presenza non è che fosse o sarebbe migliore). Ma il boicottaggio della piattaforma da parte di piccoli gruppetti di consapevoli o presunti tali è, nel macro, una battaglia di retroguardia assolutamente ininfluente. Perché il cliente tipo di Amazon non è chi è già pienamente cosciente dei danni che una concentrazione di questo tipo arreca alla piccola impresa (libraria o meno che sia). Bensì il cittadino medio che vive nella quasi totale inconsapevolezza delle dinamiche politico-economiche in corso. E fa uso della mega piattaforma senza porsi troppe domande. Ebbene noi, alla luce di ciò, crediamo che questa cosa, se maneggiata con cura, si possa provare a sfruttare.
Un esempio di ciò che intendo lo fornisce il mio lavoro.
Memorandum, infatti, non è (e non ha mai avuto velleità di essere) un saggio complicato. Ma un racconto.
Un piccolo libro - pensato e scritto in modo semplice - non per intellettuali, politici e addetti ai lavori, ma per la gente comune. Affinché pezzi più o meno grandi dell’opinione pubblica potessero prendere coscienza dei crimini perpetrati in Grecia per conto dell’Unione europea. E il fatto che il libro sia stato praticamente ignorato dai primi e, al contrario, positivamente accolto dai secondi sta lì a dimostrarlo. Per inciso, riporto la cosa ai soli fini del ragionamento e non per vanità. Diversamente, in passato, avrei pubblicizzato le decine e decine di messaggi privati di ringraziamento arrivati in questi mesi da tante persone. Gente come me che, esattamente come successo anni fa al sottoscritto, aveva soltanto bisogno di un modesto e semplicissimo spunto di riflessione per aprire gli occhi difronte alla realtà. Non di un saggio corposo, articolato e scritto in modo complesso. Ma di un racconto accessibile, uno spaccato di vita quotidiana che può essere la propria o quella dei propri cari.
In tal senso, quindi, il canale di Amazon è risultato perfetto allo scopo. Perché mi ha consentito di veicolare e diffondere in modo agevole e diretto un messaggio che, diversamente, sarebbe rimasto confinato alle piccole librerie. Luoghi - per definizione - in cui la gente comune entra molto di rado. Per non dire mai.
Certo, per darmi un tono da intellettuale, ben avrei potuto scegliere di distribuire il libro esclusivamente attraverso una rete alternativa e indipendente. Ma quanti l’avrebbero letto? E soprattutto quale tipologia di persone? La risposta è semplice ed è quanto di più lontano ci potesse essere rispetto allo scopo che mi ero prefissato e che LAD edizioni condivide con me.
Insieme, infatti, abbiamo deciso di tenere il prezzo di copertina il più basso possibile (10€). Una scelta applicata, poi, anche su tutti gli altri libri in catalogo. Nonostante fossimo ben consapevoli che Amazon avrebbe trattenuto gran parte del guadagno.
In alternativa, come consigliatomi di recente, avrei potuto fare pressione affinché, in questi giorni, il libro venisse ritirato dalla piattaforma di e-commerce. Ergendomi così a paladino di coerenza e rettitudine e cercando di sfruttare la cosa per farmi pubblicità. E invece no.
L’obiettivo non è mai stato arricchirsi (anche perché coi libri è quasi impossibile). Men che meno costruire un’immagine da pseudo scrittore impegnato che fa bella mostra di sé nei circoli ristretti di quelli che già sanno o dovrebbero sapere. Quella non sarebbe stata divulgazione. Ma l’equivalente radical chic della nostra battaglia.
Al contrario il fine è sempre stato raccontare una storia e farla arrivare a più gente possibile.
Uno scopo che proveremo a perseguire con tutti i libri in catalogo. Libri per il popolo e a prezzi popolari.
Perché fermamente convinti che soltanto così sia effettivamente possibile costruire una nuova coscienza collettiva la quale, fattasi massa critica, diventi in grado di opporsi con efficacia alle storture del libero mercato. E quindi anche ad Amazon.
Certo, qualcuno potrebbe agevolmente obiettare che tutto questo discorso altro non sia che vuota retorica. Un goffo tentativo di giustificare quella che, a tutti gli effetti, appare un’evidente contraddizione.
Ma la verità è che i rapporti di forza si possono ribaltare solamente se è la maggioranza a prendere coscienza del quadro d’insieme. Noi, nel nostro piccolo, vogliamo limitarci a cercare di sfruttare gli stessi strumenti del nemico tentando di usarli contro di lui. Anche a costo di perdere la stima di qualcuno.
Perché questa è una battaglia lunga, difficilissima e fortemente sbilanciata in nostro sfavore. E per vincerla c’è bisogno, oltre che delle idee, anche di una buona dose di pragmatismo.
Questo è.
Il resto rischia di restare zelante settarismo, purista e manicheo. Un atteggiamento che, per quanto genuino, storicamente non ha mai portato da nessuna parte.
Noi, invece, vogliamo andare lontano. Possibilmente insieme a voi.
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