di Alberto Bradanini*
La trilogia distopica di G. Orwell (1984: la pace è guerra, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza) è divenuta realtà, sebbene con qualche decennio in ritardo rispetto alle previsioni del grande scrittore britannico.
L’impalcatura plutocratica che domina il pianeta accredita la menzogna strutturale del nostro tempo, secondo la quale il cosiddetto Regno del Bene (l’Occidente) combatte quotidianamente per difendere la libertà e democrazia, e non si occupa affatto degli interessi di chi siede in cima alla piramide.
In Italia, il Partito Unico finge di operare come se il Paese fosse davvero sovrano (se invece fosse vero il contrario, gli esponenti del Partito Unico avrebbero gravi deficit cognitivi, e non osiamo crederlo), mentre si occupa sovranamente solo di temi che l’impero egemone reputa di poter lasciare alla sua cura. Gli esponenti di tale Partito (governo e opposizione ne fanno parte a pari merito) mostrano volti arcigni e pensierosi, curvi sotto il peso delle responsabilità di chi deve soddisfare i bisogni del popolo, come se fossero costoro a prendere le decisioni.
Il duplice livello di subordinazione (politico-militare alla Nato-Usa ed economico-monetario all’Ue-Germania-oligarchie nordeuropee) ha da tempo sottratto all’Italia gli strumenti essenziali della sua sovranità.
L’Italia è un protettorato americano (come l’Europa tutta, invero), un paese gregario e ricattato/saccheggiato (in complicità con il nostro ceto dirigente, economico, politico, mediatico e accademico). Non è un segreto che l’Europa non sia più, da decenni, protagonista della scena internazionale.
Davanti a una scena di tale distopia, fabbricata e controllata dall’alto, solo gli individui che chiameremo estremisti fuori dalla realtà si ostinano a respingere le quotidiane menzogne del Pensiero Unico, mentre le persone razionali e realistiche credono che gli ingenti ritorni a favore dei ricchi e dei potenti siano l’esito di una fortuita coincidenza.
Per gli estremisti fuori dalla realtà, i media – lautamente retribuiti insieme agli altri ceti di servizio, politici, burocrati e accademici - alimentano un’insensata narrazione per sorvegliare le inquietudini del popolo sofferente e generare consenso verso il ceto dominante contro gli interessi della collettività. Le persone razionali e realistiche credono invece che i media dicano la verità, che il popolo non debba avere pretese eccessive e che occorra sostenere i giustificati conflitti armati in tante parti del mondo insieme alle politiche che li rendono possibili, anche se la povertà aumenta e i servizi sociali degradano.
Per gli estremisti fuori dalla realtà sono necessari cambiamenti radicali per riattivare la speranza di poter creare una società giusta per tutti. Per le persone razionali e realistiche, invece, la società funziona sufficientemente bene (e anzi le cose potrebbero andare molto peggio) e dunque occorre continuare a sostenere quei partiti anche se danno talvolta l’impressione di impedire che una società giusta e pacificata possa realizzarsi.
Per gli estremisti fuori dalla realtà è necessaria una palingenesi totale della società, riducendo altresì l’abnorme concentrazione di ricchezza in mani private, se si vuole evitare un collasso sociale e ambientale, o l’olocausto nucleare. Per le persone razionali e realistiche, invece, il collasso ambientale e nucleare può essere facilmente evitato, apportando qualche cambiamento, perché la perfezione non è di questo mondo.
Per gli estremisti fuori dalla realtà, l’impatto dei cambiamenti del Partito Unico è solo cosmetico e richiederà secoli prima di essere avvertito, mentre la minaccia nucleare non è un’invenzione e la concentrazione illimitata di ricchezze, essenza del capitalismo neoliberista, è alla base della distruzione dell’ambiente di vita.
Per gli estremisti fuori dalla realtà, l’impero americano mente sistematicamente su tutto e da decenni, e le tante guerre da esso scatenate non hanno nulla a che vedere con la libertà, la democrazia o la sicurezza degli Stati Uniti (il paese più sicuro da quando esiste il mondo). Per gli estremisti fuori dalla realtà l’impero Usa mente senza pudore anche sulla guerra in Ucraina, mentre sorvola sovranamente sulle sue 800 basi militari in 80 paesi al mondo (oltre alle 145 del Regno Unito, suo fedele vassallo) e i 900 miliardi di dollari del suo bilancio militare (2023).
Per le persone razionali e realistiche, sebbene in passato gli Stati Uniti possano aver mentito su qualche guerra, questa volta però (la guerra in Ucraina) stanno dicendo la verità.
Per gli estremisti fuori dalla realtà l’accumulo di macchinari da guerra da parte dell’impero statunitense ai confini dei suoi principali rivali geopolitici (Russia e Cina) è un gesto d’aggressione, una provocazione che persegue obiettivi imperiali geostrategici. Per le persone razionali e realistiche, invece, l’accumulo di armamenti da parte degli Stati Uniti ai confini di quei due rivali non è altro che un’innocente decisione di legittima difesa.
Per gli estremisti fuori dalla realtà le agenzie governative e quelle dello stato nascosto sorvegliano tutti coloro che esprimono dissenso e stanno progettando di censurare anche Internet. Le persone razionali e realistiche ne sono anch’esse al corrente, ma pensano che sia una buona cosa.
Per gli estremisti fuori dalla realtà le guerre infinite, il militarismo, la politica del rischio nucleare calcolato, la distruzione dell’ambiente, lo sfruttamento, l’oppressione e l’autoritarismo sono insostenibili e si deve voltare pagina facendo ricorso a ogni mezzo. Le persone razionali e realistiche credono invece che per veder scomparire tali problemi basti semplicemente ignorarli, pensando a cose più piacevoli.
Gli estremisti fuori dalla realtà credono che per ottenere il cambiamento necessario in una società i cui termini di funzionamento sono truccati dalle oligarchie di ricchi e potenti sia necessario acquisire coscienza e poi agire, perché i numeri e la ragione sono dalla nostra parte.
Per le persone razionali e realistiche è possibile ottenere i cambiamenti desiderati sostenendo con forza maggiore i soliti partiti alle prossime elezioni. Per gli estremisti fuori dalla realtà la definizione di follia consiste nel fare sempre la medesima cosa aspettandosi risultati diversi.
* Alberto Bradanini è un ex-diplomatico. Tra gli incarichi ricoperti, è stato Ambasciatore d’Italia a Teheran (2008-2012) e a Pechino (2013-2015). È attualmente Presidente del Centro Studi sulla Cina Contemporanea e autore di saggi e ricerche. Ha pubblicato "Oltre la Grande Muraglia" Ed. Bocconi 2018; "Cina, l'irresistibile ascesa”, Ed. Sandro Teti, 2022" e Cina, dall'umanesimo di Nenni alle sfide di un mondo multipolare", Ed. Anteo, 2023.
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