di Luca Busca
Il 31 gennaio del 2022 il signor Giovanni C. si recò presso l’hub vaccinale di Corigliano Rossano per ricevere la prima dose del vaccino anti Covid, nello specifico il Moderna. La notte seguente ebbe forti disturbi pressori, che lo spinsero a farsi visitare prima dal medico curante e poi dal primario del reparto di Cardiologia dell’ospedale di Castrovillari. Il 16 febbraio dello stesso anno segnalò all’Aifa la reazione avversa. Dopo oltre un anno la situazione non era migliorata e i dubbi crescevano. Decise quindi di rivolgersi all’Avvocato Domenico Sommario per capire quali azioni intraprendere.
Così, nell’aprile del 2023 fu richiesto l’accesso agli atti per verificare la correttezza dell’operato dell’hub vaccinale. Da questa verifica è risultato che al signor Giovanni fu inoculato, come risulta dalla ricevuta rilasciata il giorno della vaccinazione una dose del lotto “216037”, mentre agli atti risulta appartenere al lotto “3006323”. La discrepanza non può essere casuale, motivo per cui il sig. Giovanni e il suo avvocato decisero di inoltrare una denuncia, affinché venisse avviata un indagine sull’operato dell’hub vaccinale. Nei giorni scorsi è stata inoltrata una seconda denuncia da parte di un paziente, sempre con forti reazioni avverse, a cui è stato inoculato un vaccino diverso da quello che risulta agli atti.
Come è ampiamente noto i vaccini mRna richiedevano una procedura di conservazione molto rigida. Dalla data di scongelamento non dovevano trascorrere più di 14 giorni di conservazione in frigorifero. Un volta fuori dal frigorifero dovevano essere somministrati entro 12 ore, per quanto riguarda l’intera confezione da dieci, ed entro 6 una volta aperta la confezione. Norme difficili da rispettare in un hub di piccole dimensioni e soprattutto nei periodi di scarsa richiesta di vaccinazione. L’AIFA stessa, però, nel maggio del 2018 lanciava, con un comunicato ampiamente diffuso, un allarme specifico: “Attenzione consumare un farmaco scaduto può avere conseguenze anche mortali”. (quotidianosanita.it-consumare-farmaco-scaduto-conseguenze).
Le reazioni avverse dei due assistiti e la coincidente anomalia nella registrazione dei lotti di vaccinazione hanno indotto l’Avvocato Sommario, che segue entrambi i casi, a chiedere alla Procura di Castrovillari di verificare la procedura di falsificazione del lotto vaccinale e l’intento doloso della stessa al fine di determinare se è stato commesso il reato di falso ideologico in atti, in associazione con quello di somministrazione di farmaco scaduto. Le indagini sono tuttora in corso. La procedura è nuova e apre le porte del procedimento penale a tutti coloro che, pur avendo avuto forti reazioni avverse, si sono scontrate con il muro di scudi eretti a difesa del profitto delle case farmaceutiche e dell’impunità dei medici e del personale arruolato per la campagna vaccinale.
Questa opzione offre la possibilità di accedere a risarcimenti sicuramente più adeguati di quelli previsti dall’attuale procedura di risarcimento. Basti pensare al caso di Francesca Tuscano, l’insegnante genovese deceduta a 32 anni a causa di un’emorragia cerebrale causata da una dose di vaccino Astrazeneca, risarcita con appena 77 mila euro, peraltro a carico dei contribuenti già vessati dagli sprechi pandemici. (rainews.it-insegnante-32enne-morta-dopo-vaccino-risarcimento-da-77mila-euro).
Nel settembre del 2021 l’Unione Europea prolungò d’ufficio la scadenza dei vaccini di tre mesi, da sei a nove. Episodio tutt’altro che isolato: “Alla Spezia scatta l’allarme dei vaccini Covid scaduti. Infatti si stanno somministrando vaccini anti Covid Pfizer per cui è stata disposta la proroga. Nello specifico si tratta di 8 lotti di vaccini che scadevano il 31 luglio 2022 che avevano ottenuto una prima proroga fino al 31 ottobre scorso, una seconda fino al 31 gennaio 2023 e nei giorni scorsi è stato di nuovo allungato l’utilizzo del farmaco fino alla fine di aprile. Un secondo lotto di vaccini con scadenza dei flaconcini il 31 agosto del 2022 è stato prima prorogato fino alla fine di novembre, poi la scadenza è slittata al 28 febbraio 2023 e ora è stata di nuovo allungata al 31 maggio 2023.
L’ultimo lotto in scadenza rinviata in uso in Asl5 con scadenza al 30 settembre 2022 potrà essere utilizzato fino al 30 giugno del 2023. In pratica l’estensione della scadenza dei flaconcini dei vaccini anti Covid Pfizer è stata allungata di ben 9 mesi. Naturalmente non si tratta di un’iniziativa adottata da Asl5, ma da Alisa, l’Agenzia regionale della sanità, recepita dall'Unione Europea. ... Un provvedimento che sarebbe scattato per smaltire la grandissima quantità di dosi nei magazzini che altrimenti sarebbero state gettate via.” Scriveva così Silvia Collecchia su Il Secolo XIX il 3 gennaio 2023.
Ora, se alla fonte si è tentato in tutti i modi di sanare gli errori commessi nell’ordinare dosi di vaccino che nessuno vuole più (raiplay.it-02-2024-Una-dose-di-troppo-Report) come è possibile pensare che alla foce questo sia stato fatto solo a Corigliano Rossano? Quindi, richiedere l’accesso agli atti per verificare la correttezza del lotto, apre nuove possibilità di risarcimento a tutti coloro che hanno avuto forti reazioni avverse, ovunque abbiano assunto le dosi responsabili. Alla luce degli ordini fatti dalla Comunità Europea sino al 2026 (12 milioni di dosi l’anno) a fronte di appena 2,2 milioni di dosi somministrate dal 26 settembre 2023 ad oggi, appare chiaro che il rischio di tentativi di riciclo verso paesi poveri e malcapitati nostrani aumenti notevolmente, anche in considerazione degli alti costi di smaltimento. Dare l’allarme significa anche dissuadere dal continuare la pericolosa, quanto inutile, avventura della vaccinazione anti-Covid quel 3,5% della popolazione italiana che ancora ci crede.
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