Probabilmente Pier Paolo Pasolini è ostinato anche se non è più tra noi. Guida da quel maledetto 2 novembre del 1975 un esercito di capetoste che non si rassegnano alle verità di comodo. Nel centenario della sua nascita potrebbe avvenire qualcosa che in tanti aspettano: rimuovere quel marchio di infamia sulla sua morte, ovvero del pervertito ucciso da un ragazzo di 17 anni che voleva difendersi dalle sue molestie.
Secondo la relazione finale della Commissione parlamentare Antimafia potrebbe essere stato il furto delle bobine del film Salò o le 120 giornate di Sodoma dietro l'uccisione di Pasolini. Nel delitto, inoltre, sarebbero stati coinvolti gruppi di malavitosi facente capo alla nascente Banda della Magliana.
A TAL PROPOSITO, LEGGI PASSIONE PASOLINI di FRANCESCO GUADAGNI
In fondo, non è grande novità. Tra il 2014 e il 2016, David Grieco amico, allievo e assistente alla regia di Pasolini, realizzò il film La macchinazione e pubblicò il libro dal titolo omonimo dove parlava del furto delle bobine di Salò dietro, e non solo, la morte del Poeta. Proprio per i temi affrontati nel film, la sua uscita nelle sale fu ritardata di ben due anni.
Che una commissione parlamentare stabilisca un’altra versione sulla morte di Pasolini è già un passo in avanti. Non sappiamo cosa farà la nuova commissione antimafia, ma ormai un’altra versione che milioni di italiani e non solo, aspettano è agli atti di un’istituzione dello Stato.
Sarà anche vero che sui mandanti ancora non si fa menzione, ma sono lì, negli ultimi anni di vita di Pasolini. Nel suo ultimo libro Petrolio, negli articoli sul Corriere della Sera, in quei tanti martellanti “Io so” dove svelava quella rete fatta di apparati dello Stato deviati, massoneria, gruppi neofascisti che tramavano per un colpo di stato ed evitare che il Partito Comunista prendesse il potere.
Un passo importante è stato fatto, ora quell’esercito di capetoste è ancora più motivato a non rassegnarsi e a scoprire la verità. C’è ancora chi sa, è fortunatamente in vita, e potrebbe ridare giustizia e riportare Pasolini in un paese normale.
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