di Alessandro Bianchi
Come se fosse la cosa più normale al mondo oggi la stampa italiana riporta una rivelazione del “Wall Street Journal” che recita così: “droni americani autorizzati a partire da basi italiane”.
ll primo ministro Renzi ha dovuto confermare la notizia con queste parole a Rtl 102.5:
“se si tratta di fare iniziative contro dei terroristi c'è uno stretto rapporto tra noi, gli americani e gli altri alleati”. E anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti in un'intervista al Messaggero di oggi ha assecondato il volere dell'”alleato”:
«La base di Sigonella è utilizzata dagli Stati Uniti secondo un trattato che risale al 1951. Ogni volta che si configurano assetti nuovi, parte una richiesta. Nulla di strano. C’è stato bisogno di una serie di interlocuzioni, perché l’Italia dev’essere coinvolta con un ruolo di leadership e di coordinamento in una strategia di sicurezza complessiva rispetto alla Libia». E, infine, Gentiloni sempre il più goffo e servile di tutti all'interno del governo:
“la possibilità che le basi vengano utilizzate per operazioni antiterrorismo non è preludio a un intervento militare".
Con un alone imbarazzante di tranquillità sullo sfondo e senza nessun commento di critica a questa decisione, si sottolinea poi che l'autorizzazione sarà data caso per caso, in difesa delle truppe Usa e senza comunicazione obbligatoria al Parlamento. Come se servisse ancora a qualcosa, del resto. I droni partiranno da Sigonella.
Lo strumento di morte più atroce della storia recente era già presente nella base siciliana, ma, fino ad oggi, con la sola autorizzazione per missioni di ricognizioni non armate. Da ora utilizzeranno tutta la loro atrocità partendo dall'Italia.
Cosa sono i droni e cosa hanno prodotto? Passiamo, in poche parole, alla parte della storia che sui giornali manca, quella che ha trasformato gli Stati Uniti nello stato terrorista più atroce della storia recente. Sono parole non nostre, ma di
Noam Chomsky, il più grande intellettuale statunitense vivente, che ha dichiarato in più occasioni che “Gli attacchi con droni e le guerre alimentate da Washington sono i più grandi attacchi terroristici della storia dell’umanità”.
Quarantacinque ex militari statunitensi, tra cui un colonnello dell'esercito in pensione, hanno pubblicato un appello congiunto ai "piloti" di droni che operano in Afghanistan, Iraq, Pakistan, Siria e altrove, chiedendo loro di rifiutare di svolgere i propri compiti, sostenendo che le “missioni” “violano profondamente le leggi nazionali e internazionali". Queste le loro parole: "Almeno 6.000 vite sono state ingiustamente spezzate dagli attacchi dei droni statunitensi in Afghanistan, Pakistan, Yemen, Somalia, Iraq, Filippine, Libia e Siria. Questi attacchi minano i principi del diritto internazionale e dei diritti umani".
I dati di questa carneficina, dimenticati dai media, e l'atrocità in questo video:
Di questo “terrorismo” come lo definisce correttamente Chomsky, Renzi, Pinotti e Gentiloni ne sono da oggi responsabili diretti. Lo strumento di morte più efferrato della storia recente partirà da oggi dall'Italia per concludere le sue operazioni di terrorismo, non anti-terrorismo, in Libia. E, statene certi, quando torneranno a Sigonella avrà trasformato cittadini in nuovi jihadisti pronti a vendicare la morte di un loro parente in ogni modo.
Ma, l'aspetto più interessante e tralasciato da molti organi di stampa sulla rilevazione del WSJ è la tempistica sull'"accordo": “gli Stati Uniti provavano da oltre un anno a convincere l'Italia a permettere loro di compiere questo tipo di operazioni partendo da Sigonella”. Da oltre un anno? L'accordo secondo il Wsj è stato siglato a gennaio. E allora è stato un caso che il governo Renzi abbia traballato a fine dicembre con il caso di Banca Etruria, finito in tutte le prime pagine dei giornali e con la Boschi costretta a presentarsi in aula per il caso mediatico sollevato? E, infine, è un caso che da gennaio nessun organo di stampa si ricorda più che c'è un caso Banca Etruria in Italia?