Crisi idrica in Uruguay: Maduro tende la mano a Lacalle Pou

15 Luglio 2023 15:52 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Il governo uruguaiano ha dichiarato l'emergenza idrica alla fine dello scorso mese di giugno. "Abbiamo appena introdotto lo stato di emergenza nel settore dell'approvvigionamento idrico nell'area metropolitana (Montevideo). Questo ci consente di espletare le formalità legali più velocemente e in modo semplificato", affermava il presidente Luis Lacalle Pou in una conferenza stampa trasmessa sul canale YouTube dell'amministrazione presidenziale.

A causa di una prolungata siccità, le sorgenti da cui solitamente si rifornisce la capitale uruguaiana Montevideo sono diventate poco profonde e l'acqua con un contenuto di sodio più elevato ha cominciato ad essere utilizzata per l'approvvigionamento idrico. A maggio, il Ministero della Salute dell'Uruguay ha raccomandato ai residenti di Montevideo di ridurre l'assunzione di sale a causa della diversa composizione dell'acqua.

Sulla questione è intervenuta anche l’ONU. Gli esperti dell'Organizzazione delle Nazioni Unite hanno esortato il governo dell'Uruguay a dare la priorità all'uso di acqua dolce per il consumo umano nel contesto della crisi idrica che il paese sta attraversando. Tuttavia, le raccomandazioni non sono state ben accolte dal governo di Luis Lacalle Pou.

Secondo gli specialisti, circa il 60% della popolazione è stata colpita dall'aumento della salinità dell'acqua.

“La qualità dell'acqua è diminuita, raggiungendo livelli allarmanti di salinità nella sua composizione. Bambini e adolescenti; così come le donne incinte e le persone che soffrono di malattie croniche, sono le più colpite”, hanno affermato gli esperti.

Allo stesso modo, il gruppo di esperti ha indicato: "Sebbene gli alti livelli di sale siano attribuiti alle carenze delle infrastrutture idriche, aggravato da periodi di stress idrico anormalmente lunghi, il problema di fondo è l'eccessivo sfruttamento dell'acqua, soprattutto da parte di alcune industrie del Paese".

In questo senso, hanno chiesto al governo dell'Uruguay di applicare misure più severe alle industrie. “Il governo ha raccomandato di ridurre il consumo di acqua nelle case. Ma non ha applicato le stesse restrizioni ai consumatori su larga scala, comprese le industrie che utilizzano l'acqua per la produzione".

Privatizzazione

Inoltre, l'Onu ha rimproverato al governo del Paese sudamericano di sollecitare la popolazione ad acquistare acqua in bottiglia; Ritengono che questa misura presenti un rischio di privatizzazione de facto dell'acqua per il consumo umano. Allo stesso tempo, ha ricordato che l'uso delle risorse idriche è al di sopra di ogni interesse commerciale.

“L'acqua per il consumo umano rappresenta appena il 5% della fornitura totale di acqua potabile. Pertanto, non dare priorità al suo utilizzo è inaccettabile. L'Uruguay deve dare la priorità al consumo umano, come indicato dagli standard internazionali sui diritti umani", hanno sottolineato gli esperti.

Pertanto, hanno aggiunto che il diritto umano all'acqua implica anche che essa sia "fisicamente accessibile, priva di contaminanti e gestita in modo sostenibile, nel rispetto della dignità umana, dell'uguaglianza e della non discriminazione".

Il governo dell’Uruguay cerca di difendersi accusando di inesattezze le Nazioni Unite affermando che fino a questo momento la salinità dell'acqua non pregiudica la salute degli uruguaiani.

“I valori stabiliti nell'eccezionalità non sono considerati allarmanti; poiché l'aumento autorizzato per garantire l'approvvigionamento è stato valutato dalle autorità sanitarie e accademiche. Inoltre, si è ritenuto possibile che la stragrande maggioranza della popolazione generale, ad eccezione di alcuni gruppi speciali con maggiore vulnerabilità al consumo eccessivo di sale, possa continuare a consumarla”, si legge in una nota diffusa dal governo di Montevideo.

Allo stesso tempo, le autorità uruguaiane hanno indicato di aver offerto adeguato sostegno alle persone vulnerabili. Ma, a loro volta, queste hanno evidenziato che: “Il Governo non ha mai raccomandato di ridurre il consumo umano di acqua; ma piuttosto la riduzione dell’utilizzo per attività non essenziali al fine di garantire una migliore qualità dell'acqua per un tempo più lungo”.

La mano tesa del Venezuela

Il governo del Venezuela con alla testa il presidente bolivariano Nicolás Maduro ha espresso solidarietà all'Uruguay alle prese con la crisi idrica e ha offerto il suo sostegno per alleviare gli effetti di questo fenomeno.

"Cogliamo l'occasione per inviare il nostro saluto di solidarietà, la nostra offerta di umile, modesto aiuto e tutto il sostegno al popolo uruguaiano che sta attraversando una situazione estrema di siccità mai vista prima", ha detto il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, in dichiarazioni trasmesse dal canale pubblico Venezolana de Televisión (VTV).

Nicolás Maduro ha espresso la sua preoccupazione per la crisi climatica e i suoi effetti sulla regione, e ha avvertito che in Venezuela gli indicatori di calore segnano livelli più alti di quanto sia comune in questo periodo dell’anno, soprattutto in aree come Zulia (ovest) e pianure (llanos).

Le dichiarazioni del presidente bolivariano sono arrivate nel corso di una giornata di lavoro svoltasi in occasione della visita ufficiale del primo ministro delle Barbados, Mia Mottley, dal Palazzo di Miraflores, dove ha sottolineato che il mondo deve affrontare "un'urgenza e un'emergenza climatica" a causa dei fenomeni atmosferici.

Il leader bolivariano ha ricordato che il Venezuela ha presentato temperature elevate alcuni mesi fa a causa dei cambiamenti climatici, "a causa dei 4° Celsius in più rispetto in questo periodo rispetto agli altri anni, registriamo ripercussioni nell'agricoltura, i raccolti e gli animali", come conseguenza della "La Niña e El Niño”. Di fronte a questi cambiamenti climatici, il Venezuela ha accettato di unire gli sforzi con Barbados e i Caraibi attraverso un "importante accordo agricolo", che rafforzerà le tecniche di produzione e la complementarità di prodotti, sementi e fertilizzanti al fine di promuovere la sicurezza alimentare, la sovranità alimentare del popolo di Venezuela, Barbados e Caraibi”, ha rimarcato Nicolás Maduro.

Insomma, la Rivoluzione Bolivariana ha ribadito ancora una volta la sua vocazione solidale anche nei confronti di governi ostili come quello del neoliberista Luis Lacalle Pou in Uruguay. Proprio come era successo in epoca Covid quando in una regione del Brasile vi era una crisi riguardante la mancanza di ossigeno per assistere i malati e nonostante la contrarietà e l’ostilità espressa dall’allora presidente, il fascio-liberista Bolsonaro, in accordo con le autorità locali il Venezuela si fece carico di svariate spedizioni di ossigeno.

Per ironia della sorte il tanto demonizzato socialismo bolivariano, assediato e sottoposto a un feroce regime sanzionatorio, per ben due volte si è precipitato in aiuto di popolazioni vittime di criminali politiche applicate da governi di tendenza neoliberista come quelli di Bolsonaro e Lacalle Pou.

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