Cambio al vertice dell’esecutivo in Tunisia: il presidente Kais Saied, ha revocato la carica di primo ministro di Najla Bouden (prima donna premier nel paese dei gelsomini e in generale in un paese arabo), 63 anni, nominata il 29 settembre 2021.
La carica sarà invece ricoperta ora da Hichem Mechichi: il nuovo capo del governo ha prestato giuramento nella notte di martedì, nel palazzo presidenziale di Cartagine.
Mechichi ha conseguito la laurea presso la Facoltà di giurisprudenza di Tunisi all’inizio degli anni Ottanta: secondo le indiscrezioni di diverse testate giornalistiche tunisine, sarebbe stato compagno di studi di Saied. Dopo l’università, ha lavorato per la Banca centrale, dove ha ricoperto diversi incarichi, diventandone direttore per le risorse umane e direttore generale prima di andare in pensione nel 2018.
Saied senza entrare pubblicamente nel merito dei motivi della nuova nomina, ha affermato che “la Tunisia sta affrontando sfide enormi che richiedono un'azione risoluta e un impegno incrollabile per preservare la stabilità e l'armonia sociale del paese”.
Il nuovo premier risulta un volto sconosciuto alla politica di vertice tunisina: è noto invece che abbia sempre manifestato pubblicamente sostegno a Saied e che di contro non abbia lesinato esternazioni di condanna contro Ennahda, partito radicale islamista.
Il cambio al vertice governativo rientra tra le competenze garantite normativamente alla figura istituzionale che Saied riveste. La costituzione tunisina infatti, prevede proprio che il presidente abbia il potere di nominare il presidente del consiglio e su sua proposta, gli altri membri del governo. Conserva altresì il potere di destituire il governo o uno qualsiasi dei suoi membri, di propria iniziativa o su proposta del presidente del consiglio dei Ministri.
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