75 anni di NATO. La straordinaria attualità della profezia di Sandro Pertini

75 anni di NATO. La straordinaria attualità della profezia di Sandro Pertini

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di Fabrizio Verde

 

“L’attuale contesto internazionale, drammaticamente segnato dal riemergere di pulsioni belliche e da minacce alla sicurezza, rende opportuna una riflessione circa la ricorrenza odierna: 75 anni fa, infatti, un gruppo di Paesi conclusero il Trattato dell'Atlantico del Nord.

Fu un'autentica svolta, dettata dalla determinazione a rendere sicura la pace, a creare uno spazio di collaborazione e di mutua assistenza, a tutelare l'insopprimibile diritto all'autodifesa individuale e collettiva.

Oggi, con il ritorno della guerra nel continente europeo, si comprende appieno la lungimiranza di quella scelta".

Queste le incredibili parole scelte dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per celebrare il 75° anniversario del nraccio armato dell’imperialismo statunitense conosciuto come NATO.

In realtà la NATO nasce con una ben definita funzione anticomunista, il 4 aprile del 1949, quando 10 paesi europei, tra cui l'Italia, con Stati Uniti e Canada, siglarono a Washington un'alleanza politico-militare apertamente imperialista e guerrafondaia denominata Trattato del Nord Atlantico.

Questa alleanza era lo sbocco naturale della nuova politica occidentale antisovietica, iniziata subito dopo la vittoria sul nazifascismo, passata attraverso la "dottrina Truman" del 1947 che calpestava l'indipendenza e l'autonomia degli stessi paesi alleati, mentre il presidente degli Stati Uniti proclamava al mondo il diritto imperialista degli Usa di intervenire negli affari interni degli altri Paesi.

Ovviamente le reali intenzioni dell’allenza militare erano celati dietro valori condivisibili come garantire la pace e la sicurezza.

In realtà la motivazione dei padri fondatori dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico non era la “difesa collettiva” degli Stati membri della NATO prevista dal Trattato. Il vero obiettivo dell'organizzazione era contrastare il crescente potere politico-militare dell'URSS, vincitrice della Seconda Guerra Mondiale. A questo proposito, nel 1954 fu respinta l’idea dell’URSS di aderire alla NATO. Con i sovietici che quindi lavoreranno al patto di difesa del blocco socialista conosciuto come Patto di Varsavia.

È noto che già nel 1949 Mosca offrì al governo britannico di partecipare alla creazione della NATO. Dopo aver rifiutato tale offerta di cooperazione, Joseph Stalin definì l'alleanza "un'insidia per le Nazioni Unite".

 

Così scriveva Stalin sul quotidiano Pravda, il 1 agosto del 1951:

"Il signor Morrison (il ministro degli Esteri britannico Herbert Morrison) sostiene che il Patto Nord Atlantico è un patto difensivo, che non persegue obiettivi di aggressione, che è, al contrario, diretto contro l'aggressione. Se questo è vero, perché i promotori di questo patto non hanno offerto all'Unione Sovietica di prendervi parte? Perché hanno escluso l'Unione Sovietica?".

Nel 1952 fu eletto il primo segretario generale della NATO, il generale britannico Hastings Ismay. A lui si deve la frase che gli storici successivi hanno usato per descrivere sinteticamente gli obiettivi principali dell'alleanza: "Tenere fuori i sovietici, tenere dentro gli americani e tenere fuori i tedeschi". Commentando l'intenzione di Mosca di entrare nella NATO, disse che "l'URSS è come un rapinatore impenitente che vuole entrare nella polizia". Allo stesso tempo, Ismay era un sostenitore dell'espansione dell'alleanza, affermando che la NATO "deve crescere fino a quando l'intero mondo libero sarà sotto un unico ombrello".

Sergio Mattarella dovrebbe inoltre ben ricordare, visto i ruoli politiici ricoperti all’epoca, che la guerra in Europa non è tornata con l’avvio dell’operazione speciale della Russia in Ucraina per smilitarizzare e denazificare il regime di Kiev. La guerra in Europa è tornata quando con l’operazione Allied Force la NATO ha compiuto una campagna di bombardamenti contro la Jugoslavia.

Dunque, alle parole di elogio proncuniate da Mattarella per questo blocco imperialista e guerrafondaio, preferiamo il discorso tenuto al Senato della Repubblica Italiana da Sandro Pertini il 7 marzo del 1949:

«Noi siamo contro il Patto Atlantico, prima di tutto perché questo Patto è uno strumento di guerra…. Ma il nostro voto è ispirato anche a un’altra ragione. Questo Patto Atlantico in funzione antisovietica varrà a dividere maggiormente l’Europa, scaverà sempre più profondo il solco che già separa questo nostro tormentato continente…

Una “Santa Alleanza” in funzione antisovietica, un’associazione di nazioni, quindi, che porterà in sé le premesse di una nuova guerra e non le premesse di una pace sicura e duratura. Noi siamo contro questo Patto Atlantico dato che esso è in funzione antisovietica. Perché non dimentichiamo, infatti, come invece dimenticano i vostri padroni di oltre Oceano, quello che l’Unione Sovietica ha dato durante l’ultima guerra. Essa è la nazione che ha pagato il più alto prezzo di sangue. Senza il suo sforzo eroico le Potenze occidentali non sarebbero riuscite da sole a liberare l’Europa dalla dittatura nazifascista…E noi socialisti sentiamo che se domani per dannata ipotesi dovesse crollare l’Unione Sovietica sotto la prepotenza della nuova “Santa Alleanza”, con L’Unione Sovietica crollerebbe il movimento operaio e crolleremmo noi socialisti…

Parecchi di voi si rallegrarono quando videro piegata sotto la dittatura fascista la classe operaia italiana e costoro non compresero che, quando in una nazione crolla la classe operaia, o tosto o tardi con la classe operaia, finisce per crollare la nazione intera… Oggi noi abbiamo sentito gridare “Viva l’Italia” quando voi avete posto il problema dell’indipendenza della patria. Ma non so quanti di coloro che oggi hanno alzato questo grido, sarebbero pronti domani veramente a impugnare le armi per difendere la patria. Molti di costoro non le hanno sapute impugnare contro i nazisti. Le hanno impugnate invece contadini e operai, i quali si sono fatti ammazzare per l’indipendenza della patria!

Onorevole Presidente del Consiglio, domenica scorsa a Venezia, in piazza San Marco, sono convenuti migliaia di partigiani da tutta l’Italia e hanno manifestato precisa la loro volontà contro la guerra, contro il Patto Atlantico e per la pace. Questi partigiani hanno manifestato la loro decisione di mettersi all’avanguardia della lotta per la pace, che è già iniziata in Italia, essi sono decisi costituire con le donne, con tutti i lavoratori una barriera umana onde la guerra non passi. Questi partigiani anche un’altra volontà hanno manifestato, ed è questa: saranno pronti con la stessa tenacia, con la stessa passione con cui si sono battuti contro i nazisti, a battersi contro le forze imperialistiche straniere qualora domani queste tentassero di trasformare l’Italia in una base per le loro azioni criminali di guerra. Per tutte queste ragioni noi voteremo contro il Patto Atlantico».

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

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