Bielorussia, Russia e Serbia rispondono alle minacce NATO con manovre congiunte
La NATO aumenta le truppe presenti in Europa orientale al fine di intimidire la Russia. Ma Mosca risponde in maniera congiunta con Bielorussia e Serbia.
Bielorussia, Russia e Serbia realizzano manovre militari congiunte in risposta all’aumento delle truppe NATO schierate nei paesi vicini.
Il ministero della Difesa bielorusso ha annunciato nella giornata di martedì che queste esercitazioni militari, chiamate ‘Slavic Brotherhood 2020’, saranno svolte in una base situata nella città di Brest, al confine con la Polonia.
Per la concretizzazione di queste manovre, che dureranno fino al 15 settembre, giovedì inizieranno ad arrivare sul suolo bielorusso contingenti da Russia e Serbia.
In queste esercitazioni, le unità partecipanti delle Forze armate di Russia, Bielorussia e Serbia, che costituiscono un gruppo tattico multinazionale si addestreranno nell’azione congiunta nella lotta al terrorismo.
Attualmente le tra la Russia e l'Occidente sono state ulteriormente messe a dura prova dall'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) guidata dagli Stati Uniti che accusa Mosca di avere ambizioni espansionistiche in Europa e utilizza questa argomentazione per rafforzare la propria presenza in alcuni paesi europei, come la Polonia, dove non esclude nemmeno la possibilità di trasferire armi nucleari.
Mosca, da parte sua, ha più volte espresso la sua preoccupazione per l'aumento della presenza militare dell'Alleanza Atlantica in Europa, soprattutto in prossimità delle sue zone di confine. In questo frangente, il Cremlino ha sottolineato che la Russia non rappresenta alcuna minaccia per le altre nazioni, ma, ovviamente, non ignorerà le azioni che mettono in pericolo i suoi interessi.