BRICS e il futuro dell'Africa
È positivo che la scorsa settimana Johannesburg abbia confermato che ospiterà il primo vertice BRICS in tre anni dal 22 al 24 agosto.
Ciò che rende questo vertice di particolare importanza è il fatto che i capi di Stato di tutti i Paesi africani sono stati invitati a parteciparvi, sotto il tema "BRICS e Africa: Partnership per la crescita reciprocamente accelerata, lo sviluppo sostenibile e il multilateralismo inclusivo".
Si tratta del 15° vertice di questo tipo e del più grande in termini di dimensioni. È inoltre degno di nota il fatto che un numero crescente di Paesi abbia chiesto di entrare a far parte di questo gruppo economico, considerato un'organizzazione per i Paesi in via di sviluppo, dei Paesi in via di sviluppo e dai Paesi in via di sviluppo.
È stato riferito che decine di Paesi hanno presentato domanda di adesione all'organizzazione. Essendo stati emarginati per secoli, i Paesi in via di sviluppo, in particolare quelli africani, hanno desiderato una piattaforma internazionale in cui la loro voce non fosse ignorata e le loro preoccupazioni per il proprio sviluppo fossero prese sul serio. Anche se i capi di Stato di alcuni Paesi africani sono stati invitati alle riunioni dei Paesi occidentali, le loro preoccupazioni sono state di solito ignorate.
I Paesi occidentali si limitano a parlare di sostegno allo sviluppo economico e sociale dei Paesi in via di sviluppo. I loro discorsi vuoti servono solo a fare scena. Le loro accuse di opacità, sfruttamento e corruzione degli investimenti e dei progetti cinesi nei Paesi a basso reddito non sono altro che tentativi di minare la cooperazione tra la Cina e questi Paesi.
Tutti i membri dei BRICS sono Paesi emergenti e l'organizzazione è stata fondata per dare voce alle preoccupazioni e promuovere lo sviluppo dei Paesi in via di sviluppo. La sua nascita ha permesso ai Paesi in via di sviluppo di formare un coro per amplificare la loro voce sulla scena internazionale, rendendo più difficile per i Paesi occidentali ignorare le loro richieste di un ordine internazionale più equo e di pari opportunità per i Paesi in via di sviluppo.
L'approccio che i BRICS hanno perseguito è quello di uno sviluppo orientato per i Paesi a basso reddito. Per la prima volta, i Paesi in via di sviluppo hanno visto la speranza di avere i mezzi per superare gli ostacoli allo sviluppo e ottenere il meglio dai propri sistemi politici e dalle proprie culture attraverso la cooperazione Sud-Sud.
La sua espansione invia il messaggio che il mondo sta diventando sempre più multipolare. Il BRICS, a nome dei Paesi in via di sviluppo, è diventato un importante motore economico e politico del multilateralismo e della globalizzazione economica. La riforma del sistema di governance globale, per renderlo più equo e più giusto, è un punto fermo nell'agenda della comunità internazionale.
(Traduzione de l'AntiDiplomatico)