Brunetta e la (non) cultura del lavoro
Ecco la cultura (la non cultura) del lavoro di questa politica miserabile.
Io penso che il video la rappresenti davvero tutta e bene: una politica morta, sfigata, che ad ascoltarla ci vanno solo in 4, magari parenti dell'oratore o organizzatori dell'evento (che già a definirlo così, "evento", c'è da ridere).
Una politica completamente delegittimata, sola, arroccata ma non di meno arrogante, violenta, aggressiva.
Un politico, un ministro, che pensa di umiliare un lavoratore invitandolo a "tornare a fare il tappezziere". Uno che, dipendente e strapagato dai contribuenti, ritiene di sbertucciare un uomo solo perché lavoratore "dipendente": come se questo facesse della persona un privilegiato.
Da che pulpito poi! Da che pulpitino, meglio.
Mi vergogno di avere al governo ministri cosi, nel governo "dei migliori" guidato da Mario Draghi. Un governo che consente a un relitto del ventennio berlusconiano, politicamente una scoria, di offendere la dignità di un lavoratore.
Mi risparmio le battute facili sulla levatura fisica dell'uomo: anche Zingarelli, il mio illustre concittadino cerignolano, era di statura modesta, eppure i suoi monumenti riempiono d'orgoglio lo stivale.
Di Brunetta, per carità, fortunatamente non ricorderemo nulla, se non per qualche anno l'imbarazzo che noi italiani abbiamo provato nell'avercelo come ministro della repubblica.