Caro Conte devi scegliere: Costituzione ed Unione Europea sono incompatibili

2355
Caro Conte devi scegliere: Costituzione ed Unione Europea sono incompatibili

Nel discorso di oggi alla Camera Conte ha invocato una nuova alleanza di governo ispirata a «due discriminanti fondamentali»: la Costituzione e l’europeismo. 

Peccato che la Costituzione italiana e l’informale costituzione economico-giuridica incardinata nei trattati europei siano del tutto incompatibili. 

La Costituzione italiana incarna un preciso modello di economia e di società fondato sulla programmazione economica, la piena occupazione, la partecipazione diretta delle masse alla vita economica e politica del paese ecc. 

Volgendo ora lo sguardo ai trattati europei, è facile constatare come essi presuppongano un’idea di società ben diversa da quella che avevano i nostri padri costituenti. Tanto per fare qualche esempio, la Costituzione «tutela il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni» e «aiuta la piccola e media proprietà» (artt. 35 e 44), mentre l’Unione europea impone la deflazione salariale e la deregolamentazione dei mercati del lavoro, e promuove le liberalizzazioni a vantaggio del grande capitale; la Costituzione «favorisce l’accesso del risparmio popolare [...] al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del paese» (art. 47), mentre l’Unione europea impedisce all’Italia ogni vincolo di destinazione del risparmio degli italiani, sancendo l’assoluta libertà di circolazione dei capitali; la Costituzione «disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito» (art. 47), mentre l’Unione europea, per mezzo di una serie di direttive comunitarie, ha privato gli Stati della possibilità di fissare le regole cui subordinare l’attività creditizia entro i propri confini; la Costituzione ammette, in presenza di determinate condizioni, monopoli pubblici o collettivi, sia originari, sia derivanti da espropriazioni con indennizzo (art. 43), mentre l’Unione europea proibisce i monopoli e promuove la concorrenza in ogni campo dell’attività economica; la Costituzione prevede che la «legge determin[i] i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali» (art. 41), mentre l’Unione europea priva gli Stati di qualunque strumento politico-economico (monetario, fiscale, industriale, ecc.) atto a raggiungere quello scopo, affidando il sistema economico alla pura concorrenza tra privati e ai gestori dei grandi capitali internazionali.

Insomma, la distanza tra la nostra Costituzione e i trattati europei è fin troppo lampante. Fu proprio Guido Carli, il ministro delle Finanze che appose la firma dell’Italia sul trattato di Maastricht, a riconoscere che l’Unione europea presupponeva, oltre che «un mutamento profondo nella costituzione “materiale” del paese», cioè nei rapporti di forza tra le classi, anche lo stravolgimento della stessa Costituzione formale: «La vastità dell’innovazione giuridica contenuta nel trattato di Maastricht comporta un cambiamento di natura costituzionale». In peggio, ovviamente.

Il punto è chiaro: Costituzione ed Unione europea sono del tutto incompatibili. Bisogna scegliere da che parte stare: o dalla parte della Costituzione o dalla parte della UE. Chi parla di europeismo, come fa Conte, ha già scelto, consapevolmente o meno, di tradire la Costituzione. 

Noi invece siamo contro la UE proprio perché abbiamo scelto di stare dalla parte della Repubblica, della Costituzione del 1948, della democrazia. E sappiamo che per difenderle e ridare ad esse la centralità che meritano la prima cosa da fare è recedere dai trattati europei.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Loretta Napoleoni - Il prestigiatore della politica internazionale di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Il prestigiatore della politica internazionale

Loretta Napoleoni - Il prestigiatore della politica internazionale

L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle) di Giuseppe Masala L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano... di Francesco Erspamer  Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Trump e la bolla di Bruxelles di Paolo Desogus Trump e la bolla di Bruxelles

Trump e la bolla di Bruxelles

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa di Marinella Mondaini Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Democrack di Giuseppe Giannini Democrack

Democrack

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia... di Michelangelo Severgnini Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia...

Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia...

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

C'è grande confusione di Michele Blanco C'è grande confusione

C'è grande confusione

Il 2025 sarà l’anno della povertà di Giorgio Cremaschi Il 2025 sarà l’anno della povertà

Il 2025 sarà l’anno della povertà

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti