Caro Molinari, è l'attentato ai gasdotti North Stream che cosa era esattamente?
di Alessandro Bianchi
Già presente da diverse ore, ompare ancora, quando vi scriviamo alle 21.00 del 26 luglio 2024, questo titolo in alto sulla versione online del giornale La Repubblica.
Questo signore non è un giornalista qualunque, ma il direttore di un quotidiano nazionale con il potere di manipolare l'opinione pubblica del paese.
Il più grande attacco alle infrastrutture civili dell'Unione Europea, per chi purtroppo si ostina a leggere Repubblica o giornali similari e ne è all'oscuro, è stato l'attentato terroristico ai gasdotti North Stream del settembre del 2022, che hanno spezzato la catena di approvigionamento energetica più importante dell'Europa. Si tratta senza ombra di dubbio del più grande attacco portato contro le infrastrutture civili europee dalla fine della seconda guerra mondiale e per l'Italia di un danno devastante, che aumenta il processo di deindustrializzazione in atto per seguire supinamente i diktat di Bruxelles, Francoforte e Washington.
Il grande giornalista Premio Pulitzer Seymour Hersh nella sua inchiesta ha rivelato, citando sue fonti anonime (come il 99% delle notizie filo Nato costruite su fonti anonime di Usa e Ue), che dietro l’attentato terroristico che ha colpito i gasdotti Nord Stream, ci siano gli Stati Uniti. Dopo le parole del Procuratore federale della Germania, che escludono al 100% l’auto sabotaggio russo, e quelle del Procuratore svedese che accertava l'atto terroristico, resta in piedi l’ipotesi complottista di un attacco alieno - forse la versione a cui è approdato il signor Molinari e i fact checker "indipendenti" che avevano censurato l'inchiesta - oppure le conclusioni di Hersh sono, come aveva scritto Pepe Escobar, semplicemente quelle “a cui sono arrivati tutti usando il proprio cervello”.
L'attacco più grandi alle infrastrutture civili dell'Europa. quello vero, è servito a dividere per sempre la Russia dall'Europa, legare con un vincolo coloniale i paesi dell'UE a Wshington e impedire che si concretizzasse un percorso di negoziazione tra Mosca e Kiev.
L'arroganza e impunità con cui Molinari può nascondere tutto questo e diffondere la gigantesca fake news che ancora compare in alto nel sito di Repubblica è la migliore fotografia possibile dell livello della libertà di stampa del nostro paese.