Caro Mughini ecco perché non andiamo in vacanza a Gaza

5294
Caro Mughini ecco perché non andiamo in vacanza a Gaza

 

C'erano una volta gli intellettuali in Italia. Non li nominiamo, non spariamo sulla Croce Rossa paragonandoli a quelli che abbiamo oggi, altro non sono che opinionisti o "tuttologi".

In pratica, tutto quello che capita sotto gli occhi di questi esseri, presunti onniscienti, diventa oggetto del loro commento senza averne nemmeno le giuste conoscenze.

Questo ibrido, oggi, è rappresentato in Italia da personaggi come Gianpiero Mughini, reduce di quello che fu il '68, salvo poi pentirsi della sua militanza politica scrivendo addirittura un libro, 'Compagni, Addio'.

Nella sua continua abiura degli ideali che un tempo sposava e che magari, chissà, lo vedeva dalla parte dei palestinesi, il buon Mughini, su Dagospia, ha sentito l'impellente bisogno di dire la sua in merito a quella che non è stata altro che un'aggressione di Israele a Gaza provocando la morte di 220 palestinesi, fra i quali 61 bambini e migliaia di feriti.

Senza contestualizzare gli eventi neanche minimamente, non dalla Nakba del 1948, ma almeno partendo dalla lotta dei palestinesi per evitare gli sfratti dal quartiere di Sheikh Jaffrah a Gerusalemme.

Nella sua opinione, prima pontifica su quelle che sono le forze militari in campo, come se fosse una guerra alla pari, poi afferma: "Non ho nessun altro titolo per mettere becco sulla questione."

Non lo avesse mai detto, infatti, rincara la dose sostenendo che se Hamas ha fatto meno vittime è solo perché Israele ha un sistema di difesa missilistico migliore.

Sulla Palestina e i massacri di Israele rimandiamo Mughini alla lettura di questo articolo di Edoardo Galeano e all'ultima intervista di Noam Chomsky. Così magari può mettere becco.

Il finale offre una grande perla che, allo stesso tempo, è un grande rimpianto per la meta delle nostre vacanze.

Infatti, sostiene che le macerie, i lutti, la distruzione che vive Gaza, i palestinesi le devono ad Hamas che,  oltre ad essere assassini, sarebbero pure dei ladri che non sanno amministrare gli aiuti che arrivano dall'estero.

In pratica, se "Gaza fosse nelle mani di un gruppo dirigente tedesco o israeliano o nordeuropeo, in questi ultimi vent’anni avrebbe potuto diventare una ridente cittadina che si affaccia sul Mediterraneo. Molti di noi avrebbero scelto volentieri di passarci qualche giorno di vacanza, di tastare con mano le condizioni della gente palestinese, nostri fratelli né più né meno che la gente israeliana."

Povero Mughini voleva darci un consiglio per le vacanze, non voleva mettere il becco e, invece, ha detto una solenne corbelleria.

Lo informiamo che se Gaza è una prigione a cielo aperto e vive una situazione umanitaria disastrosa, con o senza bombe. e se non possiamo andarci per le vacanze, lo dobbiamo al blocco economico israeliano che vige dal 2007,  costato all'enclave palestinese bel 16,7 miliardi di dollari di perdite.

A dirlo, è un rapporto del 25 novembre 2020 scorso, redatto della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD). Lo mettiamo qui, in modo tale che lo può leggere con calma e sapere quali sono le condizioni dei "nostri fratelli palestinesi".

Dunque, anche con un gruppo dirigente, tedesco, israeliano ci sarebbe stato poco da fare, nessuna sdraio o ombrellone o tantomeno tintarella sulle spiagge di Gaza.

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina di Giuseppe Masala Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina

Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin di Francesco Santoianni La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Il "cessate il fuoco" è nudo di Paolo Desogus Il "cessate il fuoco" è nudo

Il "cessate il fuoco" è nudo

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo di Alessandro Mariani Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo

Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia di Marinella Mondaini “Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

La sinistra, l'America, e l'Occidente di Giuseppe Giannini La sinistra, l'America, e l'Occidente

La sinistra, l'America, e l'Occidente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

In Italia è fortunato solo chi ha redditi elevati di Michele Blanco In Italia è fortunato solo chi ha redditi elevati

In Italia è fortunato solo chi ha redditi elevati

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

L'orrore e' il capitalismo di Giorgio Cremaschi L'orrore e' il capitalismo

L'orrore e' il capitalismo

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti