CNN- Biden fa marcia indietro sulla “punizione” all’Arabia Saudita

3718
CNN- Biden fa marcia indietro sulla “punizione” all’Arabia Saudita

 

In un articolo pubblicato  ieri dalla CNN è emerso che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden avrebbe fatto un'inversione di marcia rispetto alle precedenti minacce di "punire" l'Arabia Saudita per la sua decisione di tagliare la produzione globale di petrolio di 2 milioni di barili al giorno (bpd) nell'ottobre 2022. 

Ciò avviene mesi dopo che la Casa Bianca aveva annunciato significative "conseguenze" in risposta alla decisione dell'OPEC+ di tagliare la produzione globale di petrolio. 

La CNN cita diverse fonti anonime di Capitol Hill e della Casa Bianca le quali precisano che il presidente Biden non ha più interesse a dare seguito a queste minacce.

Le stesse fonti hanno aggiunto che i funzionari stanno "eludendo la rivalutazione" del rapporto USA-Arabia Saudita, nonostante i precedenti appelli della Casa Bianca per una "revisione coordinata".

"C'è solo tanta pazienza che si può avere quando si chiede una conversazione da quattro mesi", ha spiegato una delle fonti alla CNN.

Tuttavia, la CNN ha evidenziato che alcuni funzionari sono rimasti frustrati dal cambio di tono di Biden verso l'Arabia Saudita e MbS, citando preoccupazioni per la mancanza di conseguenze nonostante i bassi prezzi dell'energia.

Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby aveva dichiarato la scorsa settimana che l'amministrazione stava ancora rivedendo lo stato delle relazioni USA-Arabia Saudita per determinare se il rapporto è "nei nostri migliori interessi di sicurezza nazionale".

Il 5 ottobre, l'addetto stampa della Casa Bianca Karine Jean-Pierre aveva accusato l'OPEC+ di "allinearsi con la Russia", lamentando che la loro decisione "è miope mentre l'economia globale sta affrontando il continuo impatto negativo dell'invasione [russa] dell'Ucraina".

Il 12 ottobre, il presidente Joe Biden aveva poi rincarato la dose: "Ci saranno alcune conseguenze per quello che hanno fatto con la Russia".

All'inizio dell'anno, il Senato degli Stati Uniti ha approvato il No Oil Producing and Exporting Cartels Act (NOPEC), che potrebbe portare gli Stati membri dell'OPEC e i loro partner a cause antitrust per "orchestrare tagli all'offerta che aumentano i prezzi globali del greggio".

Tuttavia, all'epoca, il ministro del petrolio saudita, il principe Abdul Aziz bin Salman, difese il taglio della produzione. Infatti, respinse i suggerimenti secondo cui il cartello stava usando l'energia come "arma" abbassando la produzione di petrolio.

"Mostrami dov'è l'atto di belligeranza", aveva detto, aggiungendo che i mercati dell'energia richiedevano "una guida senza la quale gli investimenti non avrebbero avuto luogo".

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Burevestnik: il game changer della Russia di Giuseppe Masala Burevestnik: il game changer della Russia

Burevestnik: il game changer della Russia

La triste deriva del movimento pro-Pal di Michelangelo Severgnini La triste deriva del movimento pro-Pal

La triste deriva del movimento pro-Pal

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin di Francesco Santoianni La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia di Marinella Mondaini “Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Cina e Russia non temono più l'Occidente di Michele Blanco Cina e Russia non temono più l'Occidente

Cina e Russia non temono più l'Occidente

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti