Covid-follie e Corriere della Sera
Sulle bufale contro la Cina che si inseguono da quando in Italia abbiamo visto che quelli che i media di regime vi avevano descritto come "nemici" sono venuti in nostro soccorso nel disinteresse (Se non ostacolo vero e proprio) degli "alleati", vi consigliamo la lettura di questi due fact checking completi (qui e qui).
Ma si sa, quando il padrone a stelle e strisce alza la voce, i maggiordomi si attivano.
Mentre in Italia - paese in cui come molta probabilità il virus girava già a metà settembre - e in Europa, dove con lo scoop di El Pais di oggi scopriamo che il 18 febbraio (!!) il Centro Europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc), "i tutori europei della sanità pubblica", non prendevano neanche in considerazione i rischi del coronavirus (secondo il quotidiano spagnolo il Covid occupa solo 20 dei 130 punti del documento conclusivo), gli attacchi alla Cina sono veramente esilaranti.
Siamo veramente alle Covid-follie, quando, pur di accusare la Cina, il Corriere della Sera tira fuori pure l’ottantaquattrenne Zhong Nanshan “L’eroe (?) della epidemia SARS del 2002”. Il suo merito? ”Così Zhong Nanshan tornò a Pechino, fece rapporto, il 20 gennaio avvisò la Cina (e il mondo) che il coronavirus ancora senza nome di Wuhan si stava trasmettendo tra persone”.
Inutile ricordare a lui, al Corriere della Sera e a voi che già il 31 dicembre 2019 la Cina avesse comunicato (all’OMS e al mondo) l’allarme per l’epidemia. Vi consigliamo, in conclusione, questo editoriale come mostra come siano gli Stati Uniti a dover temere un'ispezione di ampio respiro sulla gestione del Covid e per questo, nella disperazione, alza la voce.
Francesco Santoianni